Svizzera

Introduzione sulla Svizzera:
la Svizzera, una nazione a difesa della proprio cultura

Sala per mostre e riunioni nella sede di Basilea della GSMBA, sindacato degli artisti svizzeri

Sala per mostre e riunioni nella sede di Basilea della GSMBA, sindacato degli artisti svizzeri

Sotto il profilo artistico la Svizzera è un caso unico.
Aldilà del numero delle gallerie e dei musei, un dato colpisce in maniera particolare. È l'importanza di cui godono a livello internazionale gli artisti svizzeri. Basterebbe citare alcuni nomi: dai più anziani Markus Raetz, Martin Disler (scomparso recentemente), Franz Gertsch, Urs Lüthi, Daniel Spoerri, ai più giovani John Armleder, Helmut Federle, Anselm Stalder, Fischli & Weiss, Pipilotti Rist.

Come è possibile che una nazione certamente ricca, ma anche così piccola, riesca a ritagliarsi un posto importante sulla scena artistica internazionale?
La risposta sta nell'impegno che gli svizzeri dedicano a sostenere la propria cultura, a tutti i livelli.
Nulla di sciovinista in tutto ciò! Gli svizzeri, per quanto mentalmente piuttosto quadrati, sono in realtà uno dei popoli culturalmente più aperti all'esterno. Il fatto di essere aperti non impedisce loro di sentire come un compito imprescindibile quello di promuovere la cultura e le manifestazioni artistiche, di sostenere i propri artisti.
Obiettivi di questo tipo vengono perseguiti anche in altri paesi. Spesso viene adottata la strada del sostegno pubblico, attraverso l'istituzione di organismi che garantiscano sussidi o commesse ad artisti.
Qualcosa di simile esiste anche in Svizzera. Si chiama Fondazione Pro-Helvetia. È un'agenzia nazionale, che si occupa di promuovere e sostenere, economicamente e organizzativamente, progetti in tutti i campi della cultura svizzera. Relativamente all'arte contemporanea, interviene economicamente nella realizzazione di mostre, cataloghi, allestimenti, progetti, opere d'arte in spazi pubblici, a opera o riguardanti artisti svizzeri. Questo sostegno si fa sentire, ad esempio, quando si tratta di promuovere all'estero l'attività di un artista. Le gallerie che lo sostengono possono richiedere contributi per cataloghi, o per il semplice trasporto delle opere.

Ma il discorso non si limita alla Fondazione Pro-Helvetia.
La necessità di sostenere la cultura è avvertita come un impegno anche da parte del privato.
La Svizzera trabocca di grandi banche, istituti assicurativi, grandi gruppi industriali chimici e alimentari. Molti di essi devolvono parte dei loro utili al sostegno di attività culturali. Spesso incaricano artisti svizzeri della realizzazione di opere destinate alle proprie sedi.
In testa sono le banche. Alcune imprese, come il noto gruppo Migros, hanno dato vita a veri e propri musei e centri espositivi, che, senza chiudere del tutto le porte agli artisti stranieri, tendono ad occuparsi prevalentemente dell'arte locale.
Coloro che pensano agli svizzeri come ad un popolo di bancari e contadini, dovrebbero sbirciare nelle case di molti cittadini elvetici, per scoprire le collezioni di arte contemporanea, piccole o grandi che siano. Quale migliore sostegno all'arte nazionale, che acquistare le opere dei propri artisti? Uscendo da queste case, gli stessi scettici dovrebbero poi fare un giro per le città, a scoprire le sculture e le opere d'arte disseminate per le strade.
Queste semplici considerazioni possono aiutare a capire come esista un giro virtuoso, capace di puntare i riflettori sul lavoro degli artisti, renderli importanti.

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