Detroit Institute of Arts (DIA), Detroit
Vincent van Gogh, Bank of the Oise at Auvers, 1890
Detroit Institute of Arts (DIA), Detroit (MI)
Il Detroit Institute of Arts (DIA) di Detroit (MI) è uno dei più grandi musei americani.
Venne fondato nel 1885. Nel corso del '900 si è accresciuto notevolmente, fino a divenire un grande museo enciclopedico. Comprende antichità egizie e classiche, arte orientale, arte antica europea, arte americana, arte moderna e arte contemporanea.
Il Detroit Institute of Arts sorge sulla Woodward Avenue, l'arteria centrale di Detroit. È ospitato in un candido edificio in stile Beaux-Arts del 1927.
La necessità di contenere la massa di oggetti andata ad accumularsi nell'immediato dopoguerra richiese l'aggiunta di due nuove ali rispettivamente all'estremità Sud 1966 e Nord 1971. L'interno è organizzato su due livelli, in cui sono stati ricavati alcuni piccoli cortili, attorno ai quali sono diposte le sale espositive.
Paula Modersohn-Becker
Alte Bäuerin, 1905-07
The Detroit Institute of Arts
Detroit
La collezione di arte recente del Detroit Institute of Arts comprende un buon nucleo di impressionismo e post-impressionismo francese e una ottima collezione di arte moderna. Gran parte delle opere sono state donate da Robert H. Tannahill e da membri della famiglia Ford.
Tra gli artisti rappresentati figurano Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent van Gogh (con varie tele). Nella sezione del primo '900 si trovano svariate opere di Pablo Picasso, Henri Matisse.
Piuttosto esclusiva è la presenza di autori dell'espressionismo tedesco, acquistati negli anni del nazismo grazie all'intuizione del direttore dell'epoca William H. Valentiner. Si possono così ammirare tele di Lovis Corinth, Emil Nolde (anche molti acquerelli), Paula Modersohn-Becker, Oskar Kokoschka, Max Beckmann, e sculture di Käthe Kollwitz e Hans Barlach.
Opere di Alberto Giacometti, Francis Bacon, Henry Moore, Jean Dubuffet conferiscono rilievo internazionale alla collezione del dopoguerra. Nel suo ambito la fanno da padrone l'espressionismo astratto, la Pop Art ed il minimalismo: Willem de Kooning, Franz Kline, Mark Rothko, Clyfford Still, Robert Motherwell, Helen Frankenthaler, David Smith, Ellsworth Kelly, Frank Stella, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, George Segal, Claes Oldenburg, Donald Judd, Mark di Suvero, Robert Smithson, ecc.
Molto avvincente è la sezione di arte americana, che comprende opere che vanno dal periodo coloniale fino all'inizio del '900. Si possono trovare tutti gli autori più noti: Charles Willson Peale, Thomas Cole, Frederic Edwin Church, Martin Johnson Heade, Thomas Moran, Winslow Homer, James McNeill Whistler, Thomas Dewing, George Inness, Thomas Eakins, Frederick Childe Hassam, Mary Cassatt, John Singer Sargent, Henry Merritt Chase, George Bellows, Maurice Prendergast, Arthur Davies.
Una citazione a parte meritano i 27 murali del pittore messicano Diego Rivera, che decorano le pareti del Rivera Court, uno dei cortili interni del museo. Commissionati da Edsel Ford nel 1932, rappresentano l'industria cittadina dell'auto.
Le vicende che hanno caratterizzato la vita recente del Detroit Institute of Arts sono emblematiche di un certo modello museale tipico negli USA. Iperattivo in campo educativo e dei servizi al visitatore, in anni recenti il Detroit Institute of Arts si è visto tagliare i finanziamenti pubblici in maniera drastica. Questo fatto lo ha scaraventato in una crisi molto pesante dal punto di vista finanziario. Per mettere il museo definitivamente al riparo dal ripetersi di una simile situazione, l'attuale amministrazione ha indetto un ambizioso programma di "fund raising", che dovrebbe creare un fondo finanziario di 130 milioni di dollari.