Indianapolis Museum of Art, Indianapolis
Vincent van Gogh, Enclosed Field with Peasant: Landscape at Saint-Rémy, 1889
Indianapolis Museum of Art, Indianapolis (IN)
Gift in memory of Daniel W. and Elizabeth C. Marmon
Lo Indianapolis Museum of Art di Indianapolis (IN) è un museo di carattere enciclopedico di notevole importanza. Le sue collezioni comprendono opere d'arte orientale, arte africana, arti figurative e decorative europee, arte americana, arte moderna, arte contemporanea, fotografia.
Il museo venne fondato nel 1883 e oggi fa parte di un vasto complesso situato al centro di Indianapolis, che include anche il teatro civico. La sua sede è costituita da 4 padiglioni (Clowes Pavilion, Krannert Pavilion, Hulman Pavilion, Showalter Pavilion), ma alle dipendenze vi è anche la IMA-Columbus Gallery di Columbus (IN), galleria satellite che svolge attività espositiva in maniera continuativa.
Ma per il futuro prossimo dello Indianapolis Museum of Art si possono intravvedere grandi novità. Recentemente, infatti, è stato dato il via ad un piano ambizioso, che prevede l'ampliamento della sede, un organico programma di acquisizioni di opere in grande stile e la dotazione di servizi al visitatore di nuova concezione. I primi risultati sono già tangibili. L'amministrazione è già riuscita a raccogliere gran parte dei 160 milioni di dollari necessari. Quindi, è stato perfezionato l'acquisto della collezione svizzera di Samuel Josefowitz, nota per le numerose opere di Paul Gauguin e degli artisti del gruppo di Pont-Aven. Ma soprattutto è imminente il termine dei lavori di ristrutturazione generale dell'edificio principale, previsto per la fine del 2005.
Nella mente del consiglio di amministrazione vi è il sogno di fare dello Indianapolis Museum of Art uno dei primi 10 musei americani. Scopo principale è consentire al museo di ospitare grandi mostre internazionali. Nell'attesa che il museo assuma il suo assetto definitivo, al visitatore non rimarrà che consolarsi se alcune sezioni potranno risultare visibili.
Lo Indianapolis Museum of Art dispone di una delle maggiori collezioni al mondo di opere di J.M.W. Turner. Sono 3 tele, 43 acquerelli e disegni, e 3000 stampe, che abbracciano l'intero arco di attività del grande pittore inglese.
Sorprendentemente ricca la collezione di arte francese dell'800, con quasi tutti i grandi dell'impressionismo e post-impressionismo. Della École de Barbizon sono presenti Théodore Rousseau, Charles-François Daubigny, Narcisse Diaz de la Peña, Jean-Baptiste Camille Corot. L'impressionismo figura con Claude Monet, Pierre Auguste Renoir e Camille Pissarro. Mentre la fase del post-impressionismo è largamente documentata da Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent van Gogh, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard, Maurice Denis, Odilon Redon, Auguste Rodin.
Un discorso a parte meritano due grandi collezioni. La W.J. Holliday è la maggiore collezione d'America del cosiddetto "pointillism". Ne fanno parte tele e lavori su carta di Georges Seurat, Paul Signac, Maximilan Luce, Henri-Edmond Cross, Théo van Rysselberghe, Henry van de Velde.
La recente acquisizione della collezione Samuel Josefowitz, resa possibile anche dalla generosità della famiglia del collezionista, ha portato allo Indianapolis Museum of Art ben 101 opere di autori del gruppo di Pont-Aven. Ne fanno parte tele, disegni e stampe di Paul Gauguin, Emile Bernard, Paul Serusier, ecc.
La sezione del primo '900 appare senz'altro meno completa. Ben documentato il cubismo con opere di Pablo Picasso, Georges Braque e Fernand Léger. Accanto a loro figurano Amedeo Modigliani, Maurice Utrillo, Aristide Maillol, Raoul Dufy, Jean Metzinger.
La sezione di arte americana spazia dai ritratti di Gilbert Stuart e dei Peale ai pittori della Hudson River School e ai cosiddetti "Tonalists": Thomas Eakins, John Singer Sargent, William Merritt Chase, George Inness, Winslow Homer, Frederic Edwin Church.
Il passaggio al nuovo secolo è documentato dalle opere degli impressionisti americani: Childe Hassam, J.H. Twachtman, William McGregor Paxton, Maurice Prendergast. Mentre la pittura degli anni '30 e '40 è rappresentata da Edward Hopper, Reginald Marsh, Thomas Hart Benton, Georgia O'Keeffe, Marsden Hartley e John Marin.
La collezione del dopoguerra si va espandendo piuttosto rapidamente. Riguarda principalmente l'arte americana, ma ad un livello decisamente alto.
Ne fanno parte anche diverse grandi opere scultoree, in parte collocate negli spazi verdi esterni del museo. Tra esse spiccano senz'altro le due sculture di Robert Indiana, originario proprio di Indianapolis: la famosa Love, una delle opere simbolo del museo, e la voluminosa Numerals 0-1.
Altri artisti rappresentati presso lo Indianapolis Museum of Art sono James Turrell, Robert Irwin, Dennis Oppenheim, Barbara Hepworth, George Rickey, Vito Acconci, Mark di Suvero. Artisti che la dicono lunga del taglio ambientale-concettuale della collezione.