Marc Chagall

Attività artistica

Marc Chagall occupa un posto un po' anomalo nella storia dell'arte moderna.
È partecipe del fermento artistico parigino che precede la prima guerra mondiale. E in questo senso, fa parte a pieno titolo dell'ambiente artistico d'avanguardia. Nel contempo, però, si tiene ai margini di tutti i movimenti e le tendenze emergenti. Cubismo e Fauvisme, innanzitutto. Per questo fatto, viene spesso affiancato a personaggi come Amedeo Modigliani, Constantin Brancusi e Chaim Soutine, esponenti di quella che viene definita "École de Paris".
La pittura di Chagall non si propone di risolvere problemi formali. Racconta visioni, rappresentazioni di un mondo magico, ispirato dalla cultura popolare russa e dalla religione ebraica.
I quadri di Chagall nascono da una combinazione perfetta di sogno e immaginazione, con una pittura fresca, morbida e sinuosa. Tra i soggetti in essi più ricorrenti figurano il mistero della nascita, le nozze nel villaggio, la vita dei contadini, i rabbini e le feste ebraiche. Nelle mani dell'artista questi temi assumono le sembianze di variopinte visioni, popolate di animali domestici, violinisti, carretti e contadini che volano, spose nel vento.

Le prime opere di Marc Chagall sono dedicate alla città natale. Trattano temi tipici della pittura di genere e del folclore locale: feste di nozze, sagre, funerali ecc. I colori sono intensi e cupi, le atmosfere inquietanti.
In esse si avverte l'influenza simbolista del "Mondo dell'Arte", il movimento russo che si arroga il diritto di modificare la realtà attraverso l'immaginazione. Uno slancio verso il mondo della fantasia, che non abbandonerà mai Chagall.

Nel 1910, Chagall si reca a Parigi. È il momento d'oro del Cubismo.
Attratto dalle idee di Picasso e Braque, frequenta l'ambiente dei pittori cubisti, ma ne resta sostanzialmente estraneo. La sua anima lirica e fantasiosa è troppo lontana dal rigore compositivo e dalla stilizzazione cubista.
Per Chagall, l'arte è uno stato d'animo, che si manifesta attraverso simboli soggettivi, non convenzionali. Perciò l'arte prende spunto da motivi che appartengono alla formazione culturale e religiosa. In particolare, riecheggiano sempre quelli che si riferiscono ai tempi trascorsi nella nativa Vitebsk: la capanna, la lampada, il toro, il violinista, gli innamorati.
Le opere realizzate nel primo soggiorno parigino non si distaccano sensibilmente dalle precedenti. Restano legate a un mondo fantastico, dove vige la logica delle favole. Cambia solo il modo di utilizzare il colore, decisamente influenzato dal Fauvisme e da Delaunay. Le tinte sono più vivaci e contrastanti, anche se trattate con una certa morbidezza.

Nel 1914 Chagall torna in Russia. La sua pittura subisce una svolta quasi radicale. Abbandonate le immagini fiabesche, realizza quadri caratterizzati da un severo realismo. Non deve immaginarseli più i suoi soggetti, deve semplicemente copiarli. E lo fa rifacendosi al linguaggio di Giotto e Masaccio, che ha potuto ammirare a Berlino.
Allo scoppio della rivoluzione anche Chagall cambia registro. Nonostante la polemica con Malevich, subisce una momentanea influenza del suprematismo. La composizione diventa più essenziale più secche. Ciononostante, la pittura di Chagall rimane comunque figurativa, un genere in cui non vengono meno i riferimenti simbolici e narrativi.
Nel 1920 si trasferisce a Mosca, dove realizza decorazioni murali e scenografie per il Teatro Ebraico. Inoltre, esegue litografie che servono a illustrare alcuni libri.

Nel 1923 Chagall torna a Parigi.
Le nuove opere perdono gradatamente l'asprezza di linee e di toni delle precedenti. Acquistano morbidezza, una qualità che gli deriva dalle opere di Monet e Bonnard.
La stessa morbidezza si può ritrovare nelle grandi incisioni dell'epoca. Eccezionali sono quelle eseguite per Le anime morte di Gogol e le Favole di La Fontaine.
Numerosi sono anche i disegni e gli acquerelli dedicati al mondo del circo, un tema che si concilia molto bene con la sua indole fantasiosa. Altre fonti di ispirazione sono Il sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e il Flauto magico di Mozart, che gli permettono di sfoggiare tutto l'estro di un'immaginazione sfrenata.
L'ascesa del nazismo e le persecuzioni ebraiche gli danno la forza per realizzare quadri di grandi dimensioni. Nel 1937 pone mano a La Rivoluzione, dove trovano posto sia sentimenti intimi e personali, sia drammi collettivi. Nel 1938 realizza la Crocifissione bianca, dove mette in mostra il terrore e il martirio. In tutte queste opere Chagall si pone esplicitamente dalla parte dei connazionali ebrei perseguitati.
Nel 1940, sconvolto dalle notizie della guerra, abbandona Parigi e si trasferisce negli Stati Uniti. Qui nascono dipinti di grande effetto drammatico, come Il bue scuoiato del 1947. Realizza anche scenografie per il Ballet Theatre di New York (Uccello di fuoco di Stravinskij) e i quadri dedicati alle nozze ebraiche.
Si tratta di lavori più inquieti e melanconici rispetto a quelli del passato. In essi il colore acquista maggior impatto emotivo.
In America porta a termine anche La caduta dell'angelo (1947), un quadro che aveva iniziato nel 1923 e che aveva più volte ripreso. Nell'opera presenta un evidente carattere mitologico. Vi si affollano immagini ispirate al dolore e alla speranza.

Nel 1947 Chagall torna in Europa e nel 1949 si stabilisce in Provenza. Sono anni molto intensi in cui riscopre l'energia vitale del colore, libero e vibrante.
I quadri raffigurano temi ispirati all'amore e alla gioia della vita. Una vena lirica permea tutta la composizione, in cui le figure sono disegnate da linee curve e sinuose.
Nello stesso periodo Chagall comincia a dedicarsi a tecniche a lui nuove: la scultura, la ceramica, il mosaico, la vetrata, l'arte della tappezzeria.
Gli anni '60 e '70 vedono Chagall famoso e in gran parte impegnato nella realizzazione di grandi opere destinate a spazi pubblici.

L'opera di Chagall, così legata alle vicende della vita, alla sua anima russa ed ebraica al tempo stesso, difficilmente può essere fatta rientrare in qualcuno dei grandi movimenti d'avanguardia. Produce però spunti interessanti, che vengono raccolti, ad es., dal surrealismo e in parte dal secondo espressionismo tedesco.