Jean Fautrier
Biografia di Jean Fautrier
Jean Fautrier nasce a Parigi nel 1898.
All'età di dieci anni si trasferisce a Londra con la madre.
Si iscrive alla Royal Academy e poi alla Slade School of Art. Visitando la Tate Gallery scopre la pittura di Turner, che lo influenza profondamente.
Espone e vende le prime opere giovanissimo.
Nonostante i suoi 16 anni, viene chiamato in guerra e parte per il fronte con le truppe francesi.
Nel 1921 Fautrier lascia l'esercito per problemi di salute e riprende a dipingere.
Nel 1922 espone al Salon d'Automne. Nel 1923 alla Galerie Fabre.
Il suo stile è in cambiamento. Si avvertono chiaramente i germi della sua futura svolta verso la pittura informale, o "art autre", secondo il termine coniato da Michel Tapié.
I mercanti d'arte cominciano a interessarsi al lavoro di Fautrier. Firma ,così, il primo contratto con Paul Guillaume. Grazie a lui, nel 1927, tiene una personale alla Galleria Bernheim.
Negli anni '30, pressato da problemi economici, l'artista lascia Parigi. Si trasferisce in Alta Savoia, dove vive lavorando come maestro di sci e gestore d'albergo.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale riporta Fautrier a Parigi.
Si impegna nella resistenza contro i tedeschi. Nel 1943 viene arrestato per un breve periodo.
Dopo questo episodio, si trasferisce in provincia, a Chatenay. Qui dipinge uno dei cicli più famosi, gli Otâges (ostaggi). Sono opere di straordinaria intensità, che espone da Drouin nel 1945.
Non è un successo immediato. I suoi lavori sono troppo diversi da ciò che si era visto in precedenza. Troppo crudi e drammatici. Ricordano un periodo doloroso, che si preferisce dimenticare.
Deluso, Jean Fautrier si allontana dall'ambiente artistico. Si dedica, quindi, ad alcune illustrazioni di libri per Gallimard e alla produzione di opere grafiche, gli Originaux multiples.
È anche il periodo dei viaggi. Visita l'Italia, l'Olanda, il Belgio, la Scozia, gli Stati Uniti, la Spagna e il Portogallo.
Nel 1955 è pronto per una nuova esposizione alla Galerie Rive Droite di Parigi. Vi espone Les Objects. L'esito è migliore rispetto a dieci anni prima.
L'opera di Fautrier, complice la diffusione dell'Informale, ottiene grandi riconoscimenti. Le mostre si moltiplicano, e così ammiratori e acquirenti. Nel 1957 espone alla Rive Droite le Tête de Partisan, realizzate in occasione dei fatti d'Ungheria, e i Nus. È un anno importante per Fautrier, che presenta le sue opere anche a New York da Sidney Janis.
Nel 1959 partecipa a Documenta.
Nel 1960 la carriera di Jean Fautrier viene consacrata dal primo premio (ex equo con Hartung) alla Biennale di Venezia. Un onore cui non è estraneo Giulio Carlo Argan, affascinato dalle opere dell'artista. Oltre ad Argan, in Italia Fautrier può contare su una vasta schiera di ammiratori: Palma Bucarelli, Francesco Arcangeli, Giuseppe Ungaretti, di cui è grande amico e col quale visita il Giappone e il Medio Oriente.
Ma Fautrier deve il successo italiano anche all'interesse di due galleristi di punta: Guido Le Noci a Milano e Bruno Sargentini a Roma.
Nel 1961, riceve il Gran Premio Internazionale alla Biennale di Tokyo.
Nel 1963 si impegna in due mostre importanti, allo Stedelijk Museum di Amsterdam e al Kunsthaus di Zurigo. Del 1964 è la grande retrospettiva del Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris al quale l'artista ha fatto una donazione.
Jean Fautrier muore nel 1964 a Chatenay-Malabry.