Piero Manzoni
Biografia di Piero Manzoni
Piero Manzoni nasce a Soncino (Cremona) nel 1933.
Dopo gli studi classici, si iscrive all'Accademia di Brera. I primi lavori sono paesaggi e ritratti di tipo tradizionale, rigorosamente a olio. Dalla metà degli anni '50 sperimenta nuovi materiali, tra cui il catrame.
Nel 1956 Manzoni inizia a frequentare Enrico Bay e Sergio Dangelo.
Firma il manifesto Per la scoperta di una zona di immagini, dove afferma che l'arte è un impulso inconscio che rende evidenti valori universali.
Nel 1957 entra a far parte del "Movimento nucleare" e firma due importanti documenti programmatici: il Manifesto per una pittura organica e il Manifesto contro lo stile. Nello stesso anno realizza anche i primi Achrome. I materiali base sono gesso e colla, ma col tempo si aprono a svariate soluzioni materiche.
Nel 1958 espone con Bay e Fontana alla Galleria Bergamo e tiene una personale alla Galleria Pater di Milano. L'anno successivo lascia il Movimento nucleare. Con Enrico Castellani fonda la rivista "Azimuth", che fa conoscere in Italia importanti artisti internazionali, tra cui Rauschenberg e Johns.
Oltre a portare avanti la ricerca sugli Achrome, comincia a realizzare opere oggettuali e happening. Durante un viaggio all'Aia, prende contatti con il gruppo "Zero" di Düsseldorf.
Tra il 1959 e il 1960 realizza le Linee e i palloncini col Fiato d'artista. Sul finire del 1959 apre, sempre con Castellani, la Galleria Azimut. Qui tiene la performance intitolata "Consumazione dell'arte attraverso la sua divorazione" (1960). A essere consumate sono le Uova sode, marcate con la sua impronta digitale.
Nel 1960 firma con Castellani, Mack e Piene il manifesto Contro il nulla e partecipa alla mostra "Monochrome Malerei", a Leverkusen.
Al 1961 risalgono la Base magica, la Merda d'artista, le Sculture viventi e Le socle du monde.
In occasione della mostra parigina del Nouveau Réalisme conosce Arman e Tinguely. Fa anche visita a Yves Klein.
Piero Manzoni muore a Milano nel 1963.