Henri Matisse
Attività artistica di Henri Matisse
Henri Matisse è una delle figure cardine dell'arte del '900.
La sua personalità si forma in ambito postimpressionista, a contatto con le opere di Seurat, Cézanne, van Gogh, Gauguin. Ma a partire dai primi anni del '900 elabora un proprio caratteristico linguaggio pittorico, destinato ad influenzare molti suoi contemporanei.
Sintetismo, simbolismo, stampe giapponesi e scultura africana costituiscono il repertorio da cui Matisse trae spunto per attuare il grande sforzo di semplificazione formale e emancipazione dalla pittura tardo-ottocentesca. L'artista supera la visione dei puntinisti, che considerano il colore come un mezzo scientifico per la riproduzione ottico-percettiva dell'immmagine. Nel contempo decide di valersene come strumento autonomo, contemplativo e decorativo, espressione di una bellezza interiore e ideale. Questa visione estetica trova compiutezza in Luxe, Calme et Volupté (1904).
Matisse abbandona quasi subito la rigida scansione dei trattini di colore. Al suo posto adotta campiture piatte di colori puri e vivacemente contrastanti, definite da una linea sciolta e sinuosa. L'impianto compositivo aspro e le tinte vivaci ed aggressive hanno spinto i critici dell'epoca a coniare il termine "Fauve" (fiere).
Questo modo di dipingere trova molti adepti, che accompagnano Matisse nel corso del primo decennio del '900: Maurice de Vlaminck, André Derain, Emil Othon Friesz, Albert Marquet, Raoul Dufy, Georges Braque, Kees van Dongen e molti altri.
Ma l'eco della pittura fauve si fa sentire prepotentemente anche all'estero, soprattutto in Germania. Qui attira l'attenzione di vari giovani artisti, alcuni dei quali diventano i principali interpreti dell'espressionismo tedesco: Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff, Müller, Nolde.
Per Matisse compito della pittura è trasformare ciò che l'artista sente in valore universale.
Sotto questa visuale, tutto concorre a dare espressività al quadro: "il posto che occupano i corpi, i vuoti che stanno intorno a essi, le proporzioni" e i contorni. È l'intelligente combinazione del colore e delle linee che dà ritmo a tutta la composizione.
Che la composizione soddisfi o meno le normali leggi prospettiche non ha più alcuna importanza. A dare il senso della profondità sono la sovrabbondante quantità dei dettagli, la sinuosità e sensualità delle forme, ma soprattutto l'energia vibrante degli accostamenti cromatici.
Nel corso della lunga carriera Henri Matisse si dedica a numerosi soggetti.
I primi anni del '900 sono dominati da grandi composizioni di figure (Luxe, Calme et Volupté del 1904, La joie de vivre del 1905-1906, Luxe I del 1907, La Dance e La Musique del 1910), da vedute di interni (La chambre rouge del 1908, Atelier rouge del 1909), da nature morte con busti di gesso e pesci rossi, da figure singole (donne, personaggi in costume nord-africano).
Dopo una breve parentesi segnata dall'influenza del cubismo, ritornano i soggetti soliti. Nel corso del lungo periodo di Nizza i temi ricorrenti sono gli interni dello studio, i ritratti di donna, le odalische, le nature morte con vasi e fiori.
Per oltre quarant'anni l'attività di Matisse si svolge in maniera assolutamente coerente. In ogni fase la sua pittura si presenta vibrante e sensuale, piena di luce e colore, pervasa da un'intensa musicalità interiore.
Purezza, scioltezza e libertà di stile si fanno via via più evidenti, fino alle ultime opere, dove (sia pur con qualche incertezza) l'artista giunge ormai ai limiti dell'astrazione. Grandi sagome di carta dipinta e ritagliata sono incollate su fondali chiari, come sospese, aleggianti nello spazio.
Matisse si è dedicato con ottimi risultati anche alla scultura e all'illustrazione di testi letterari di grandi autori, come Mallarmé, Joyce e Baudelaire. Il libro più famoso è Jazz (1946): una vera apoteosi di colori e forme.