Camille Pissarro
Attività artistica di Camille Pissarro.
gli ultimi anni di attività (1891-1901)
Attorno al 1891 Pissarro comprende che la tecnica puntinista presenta dei limiti. Manca di freschezza e conferisce eccessiva rigidità alle scene. Questo non gli consente di riprodurre gli effetti naturali come vorrebbe. Perciò, ritorna gradualmente ai modi consueti.
Si dedica ai paesaggi, ma anche alle vedute urbane, che dipinge in diverse condizioni atmosferiche e di luce.
Di ritorno dal Belgio, dove era fuggito per le sue idee anarchiche, dipinge diverse vedute di Rouen: Lungofiume a Rouen (1893), Le Grand Pont, Rouen (1896), Port de Rouen, Saint-Sever (1896). In esse il contrasto evidente tra parti in luce e parti in ombra denota il persistere del carattere chiaroscurale tipico della sua pittura puntinista.
Colpito da una malattia agli occhi, Pissarro non smette di dipingere. Al contrario, lavora ancora di più, come se non avesse abbastanza tempo per raffigurare tutto ciò che lo affascina.
Dipinge vedute di Parigi, riprendendo più volte lo stesso tema in diverse ore del giorno. Famosi gli scorci frontali dei Boulevards parigini, in cui la strada, gli edifici, gli alberi, le carrozze e le persone assumono sembianze quasi evanescenti, ma cariche di vitalità: Boulevard Montmartre di notte (1897), Boulevard Montmartre al mattino d'inverno (1897), Avenue de l'Opéra, con la neve di mattina (1898), La place du Theatre-Français (1898).
Per realizzare queste opere l'artista lavora dall'alto, guardando fuori dalle finestre. Dipinge a tocchi vibranti e macchie di colore, attento soprattutto alla luce e all'effetto dell'insieme. In esse Pissarro ritrova la libertà e la freschezza dei momenti migliori, portandole al grado massimo.