Mostre di arte moderna e contemporanea

Gabriele Basilico

17 luglio - 20 ottobre 2002

GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31, Torino
Tel. 011-5629911
Orari: 9-19, lunedì chiuso

Gabriele Basilico, nato a Milano nel 1944, è uno dei fotografi italiani più conosciuti a livello internazionale. Da oltre 20 anni usa la fotografia per documentare, in presa diretta e senza artifici tecnici, la trasformazione delle città nel loro passaggio dall'era industriale alla globalizzazione. Un'evoluzione che segue da vicino quella dell'uomo, che da sempre costruisce, vive e trasforma lo spazio secondo le sue esigenze.

Il suo sguardo ci aiuta a vedere la bellezza nascosta delle aree industriali, delle periferie e dell'edilizia popolare, a trovare negli elementi urbani deboli o banali il carattere e l'identità di un luogo, il cuore di ogni città. E anche l'apporto degli uomini, fisicamente assenti nelle sue fotografie, ma presenti in ciò che hanno costruito e abitato.

Dietro al suo lavoro c'è un progetto ben strutturato, ma la sua non è un'attività puramente scientifica o classificatoria. C'è emozione, ricordo, confronto. Il suo sguardo è tutt'altro che neutro. Architetto, oltre che fotografo, analizza i particolari per cogliere la complessità delle cose e indicare la via per un possibile recupero. Vicino, in questo, ad altri famosi architetti: Le Corbusier e Alvaro Siza.

Nella ricerca di Basilico, e in questa mostra, che ripercorre le sue esperienze artistiche dal 1978 al 2002, si possono distinguere tre momenti fondamentali.
Tra il 1978 e il 1980, Basilico comincia ad analizzare la sua città natale e realizza le fotografie della serie Milano, ritratti di fabbriche. L'uomo è già assente, rappresentato dagli spazi e dalle strutture che ha costruito.
Negli anni '80 allarga il suo campo di intervento al paesaggio e collabora alla "Mission Photographique" della D.A.T.A.R. (Delegation à l'Amenagement du Territoire et à l'Action Regionale), un'indagine sul territorio francese commissionata dal governo. Fanno parte di questa esperienza i lavori Bord de mer (1984-1985) e la campagna fotografica su Beirut (1991), realizzata in collaborazione con altri grandi fotografi: Robert Frank, Josef Koudelka, Raymond Depardon.
Gli anni '90 lo vedono impegnato in una nuova ricerca, che rispecchia il mutamento avvenuto nelle città e la loro omologazione. Del 1996 sono Interrupted City, realizzato ancora a Milano, e Sezioni del paesaggio italiano, vincitore del premio Osella d'Oro alla Biennale di Venezia dello stesso anno, un progetto costituito per percorsi paralleli in sei diverse realtà urbane.
Gli effetti di una sempre più veloce globalizzazione sono presenti anche Nelle altre città, dove Basilico opera un raffronto tra Milano e altri centri urbani trovando ovunque i segni di un codice unitario e unificante, che rende ognuno di noi "cittadino del mondo".
L'inesorabile trasformazione degli spazi urbani è ancora più, evidente in Cityscape del 1999, nelle immagini scattate a Berlino nel 2000 e in Milan, Berlin, Valencia (2001), che ritorna nuovamente sul tema della persistente globalizzazione delle città.

Le fotografie di Basilico sono presenti in numerosi musei internazionali, pubblici e privati. Il catalogo della mostra, edito dalla GAM, ripercorre le tappe del suo percorso artistico attraverso i saggi di Pierre Alain Croset, Marco Meneguzzo e Roberta Valtorta.

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