Mostre di arte moderna e contemporanea

Il futuro del Futurismo. Dalla "rivoluzione italiana" all'arte contemporanea. Da Boccioni a Fontana a Damien Hirst

21 settembre 2007 - 24 febbraio 2008

GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
Via San Tomaso 53, Bergamo
Tel. 035-399527
Orari: mar-dom 10-19, gio 10-22, lunedì chiuso

Il Futurismo, per lungo tempo dimenticato dagli storici e dai critici italiani per le sue idee militariste e politiche, è stato uno dei movimenti artistici più innovativi del secolo scorso e le sue intuizioni e le sue scoperte hanno avuto grande importanza per lo sviluppo dell'arte moderna e contemporanea. Ed è proprio questo aspetto che i curatori della mostra allestita alla GAMeC di Bergamo, Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Galati, hanno deciso di far risaltare.

Date le premesse, il percorso espositivo non poteva certo seguire un ordine cronologico e, infatti, la rassegna è strutturata in 9 sezioni tematiche, che prendono in considerazione le rivoluzionarie teorie di questi artisti, che, col pensiero, hanno anticipato e spesso oltrepassato la pratica, come dimostrano i loro avveniristici "manifesti".
Il primo, pubblicato a Parigi nel 1909, rigettava con forza la tradizione, il passato, le vecchie tele e guardava con interesse la rivoluzione, la guerra, la bellezza della velocità e delle macchine, il progresso, lo sviluppo delle città, la luce elettrica, l'innovazione tecnologica, l'industrializzazione. Gli altri, e in particolare quelli milanesi del 1910, del 1912 e del 1915 avrebbero proposto una vera e propria trasformazione dell'universo che avrebbe coinvolto diversi aspetti della vita e dell'arte, dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla stampa, dalla musica alla danza, dalla fotografia al cinema, dal teatro alla scenografia, dall'architettura all'arredamento e perfino la moda, la cucina, i giocattoli.

Ad aprire quello che si presenta come un vero e proprio viaggio nell'arte del '900, articolato per accostamenti, analogie e differenze, è un'opera di Schifano, intitolata Futurismo rivisitato, che dà il nome alla prima sezione. Seguono poi le altre, dedicate a "Energia metropolitana", "Anarchia dalla tradizione", "Estetizzazione della politica", "Umano troppo umano", "Società dello spettacolo", "Tempo con la tecnica", "Vita che corre", "Immaginazione senza fili".

Le opere dei principali esponenti del futurismo, Balla, Boccioni, Carrà, Severini, Russolo, Depero, Sant'Elia, Prampolini, sono affiancate a quelle degli artisti che hanno portato avanti le loro ricerche (Crali, Fillia, Tato, Oriani, Diulgheroff) o si sono fatti suggestionare da qualche aspetto del loro pensiero. Tra loro: Carla Accardi, Vito Acconci, Franz Ackermann, Getulio Alviani, Archigram, Archizoom, John Armleder, Atelier Mendini Progetto con Alchimia, Dara Birnbaum, Candice Breitz, Maurizio Cattelan, Sandro Chia, Giuseppe Chiari, Toni Costa, Tony Cragg, Martin Creed, Guy Debord, Sonia Delaunay Terk, Piero Dorazio, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Massimiliano Fuksas, Pinot Gallizio, Carlos Garaicoa, Frank Gehry, Gilbert & George, Natalia Goncharova, Andreas Gursky, Zaha Hadid, Keith Haring, Damien Hirst, Carsten Höller, Jonathan Horowitz, Gustav Gustavovich Klucis, Barbara Kruger, Frantisek Kupka, Fernand Léger, Julio Le Parc, Corrado Levi, El Lissitzky, Armin Linke, Robert Longo, Paul McCarthy, Piero Manzoni, Enzo Mari, Manfredo Massironi, Fabio Mauri, Tatsuo Miyajima, Maurizio Mochetti, Laszlo Moholy-Nagy, Multiplicity, Bruno Munari, Nam June Paik, Bruce Nauman, Jean Nouvel, Panamarenko, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Robert Rauschenberg, Ljubov Sergeevna Popova, Aleksander Rodchenko, Mimmo Rotella, Thomas Rüff, Mario Schifano, Rafael Jesús Soto, Superstudio, Frank Stella, Jean Tinguely, Patrick Tuttofuoco, Wolf Vostell, Andy Warhol ecc.

Come si può notare, i curatori non hanno posto limiti alle loro ricerche. Ci sono artisti che hanno fatto parte dell'astrattismo, del costruttivismo, dell'arte cinetica, delle avanguardie degli anni '60 e '70 e anche i protagonisti dell'arte strettamente contemporanea. Alcune scelte sono ineccepibili, altre più personali, ma difficilmente le cose avrebbero potuto avere uno sviluppo diverso dato che un tema come questo, legato all'immaginario futurista, si prestava a infinite interpretazioni.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Electa.

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