Mostre di arte moderna e contemporanea
Palma Bucarelli. Il museo come avanguardia
26 giugno - 1 novembre 2009
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
Via delle Belle Arti 131, Roma
Tel. 06-32298221
Orari: 8:30-19:30, lunedì chiuso
Palma Bucarelli è nata il 16 marzo del 1910. Sono passati quindi circa 100 anni dalla sua nascita ed è proprio per ricordare questo anniversario che la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, dove ha lavorato per molti anni, ha deciso di ricordarla con una grande mostra, che mette in luce la sua personalità e le sue doti professionali.
Negli anni passati alla GNAM è riuscita, infatti, a diventare un imprescindibile punto di riferimento per l'arte contemporanea italiana e internazionale e ha saputo trasformare questo museo, che allora era soltanto un'istituzione periferica della Direzione Belle Arti, in una realtà moderna, efficiente e dinamica.
Dotata di grande intelligenza e determinazione, Palma Bucarelli, ha frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma, dove ha avuto la fortuna di studiare con Adolfo Venturi.
Ad appena due anni dalla laurea, conseguita nel 1933, è entrata a far parte dell'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo compito era quello di ispettrice della Galleria Borghese.
Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna è arrivata nel 1939, ma le sono bastati due anni per diventarne la direttrice.
Non erano anni facili e la guerra rendeva le cose ancora più complicate. Palma Bucarelli comunque non si è persa d'animo ed è riuscita a superare con prontezza tutte le difficoltà connesse all'evento bellico. È stata lei, infatti, a provvedere al trasferimento di numerose opere d'arte a Palazzo Farnese di Caprarola e a Castel Sant'Angelo, luoghi che, in quei drammatici momenti, erano certamente più sicuri della sede museale.
Al termine del conflitto, corroborata dai consigli di Lionello Venturi e Giulio Carlo Argan, ha cominciato a occuparsi della trasformazione della GNAM facendola diventare un museo all'avanguardia, ben organizzato dal punto di vista dell'allestimento e dei servizi interni, ma, soprattutto, molto attento alla didattica, alla riflessione critica, ai rapporti col mondo artistico italiano ed estero. Molte sono state, infatti, le collaborazioni che è riuscita a stringere con importanti istituzioni internazionali, grazie alle quali ha potuto promuovere l'arte italiana all'estero e far conoscere in Italia i più interessanti autori stranieri. Tra i suoi risultati più brillanti vanno ricordate, infatti, la rassegna di "Arte italiana contemporanea" del 1955 e l'esposizione d'arte americana contemporanea che il Guggenheim Museum di New York ha organizzato a Roma nel 1957. Non si possono inoltre dimenticare la mostra di Picasso del 1953, quella di Mondrian del 1956, quella di Pollock del 1958.
Il fatto che fin dalla fine degli anni '40 fosse iscritta all'Art Club di Enrico Prampolini, che era a favore dell'astrattismo, e il suo interesse per questo genere artistico le hanno attirato molte critiche, come del resto gliene ha attirate l'esposizione, nel 1959, di un Grande Sacco di Burri, sulla cui opportunità si è discusso addirittura in ambito parlamentare.
Veniva accusata di essere esterofila, di disinteressarsi dell'800 e di avere una spiccata predilezione per l'astrattismo, l'informale, l'arte cinetica, le nuove tendenze dell'arte contemporanea. Probabilmente era vero ma questo non le ha impedito di sostenere e promuovere gli artisti italiani, compresi quelli difficili come Pino Pascali, Alberto Burri, Piero Manzoni, Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto, e di incrementare le collezioni dell'800. Grazie a lei sono state acquistate, infatti, alcune tele di Monet, Van Gogh e Boldini.
L'incremento del patrimonio comunque non si è certo fermato qui. Grazie ad acquisti e donazioni la Bucarelli è, riuscita, infatti, ad ampliare notevolmente le raccolte museali senza curarsi di chi, non riuscendo a valutare le cose in prospettiva, la accusava di sperperare soldi pubblci per comprare opere di Picasso, Mondrian, Modigliani e altri artisti contemporanei. Il tempo le ha dato ragione. Il valore di quei lavori, infatti, oggi ha superato di molto il prezzo pagato per acquistarli.
Palma Bucarelli è rimasta alla GNAM fino al 1975 riuscendo a smentire col suo operato le cattiverie di tutti coloro che pensavano che il "sesso debole" fosse poco adatto a questo lavoro. La sua passione, il suo intuito e la sua abilità nel tessere relazioni la hanno aiutata, infatti, a trasformare la GNAM in un museo di respiro internazionale, capace di organizzare mostre ed eventi al suo interno, ma anche all'esterno, in un'istituzione capace di fare la differenza nel mondo dell'arte e della cultura. Un risultato che in Italia non è certo così scontato e facile da ottenere.
Uno dei suoi ultimi provvedimenti ha riguardato l'ampliamento del museo, che nel 1973, ha deciso di affidare a Luigi Cosenza. Anche dopo aver lasciato la direzione della GNAM non si è comunque dimenticata di quell'istituzione. Ha voluto donare infatti parte della sua collezione al museo che ha accompagnato buona parte della sua vita.
L'esposizione allestita alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna propone circa 150 opere tra dipinti, sculture e grafiche, ed è divisa in sezioni, che prendono in considerazione diversi aspetti della vita privata e professionale di Palma Bucarelli.
La prima sezione rende omaggio alla scultura italiana degli anni '50 e '60 e permette di ammirare le opere di alcuni tra i principali interpreti di questo genere artistico. Figure importanti come Carrino, Cascella, Ceroli, Colla, Consagra, Fontana, Leoncillo, Marotta, Mastroianni, Mattiacci, Melotti, Pascali, i fratelli Pomodoro, Uncini, Zorio ecc.
Le altre sale sono dedicate all'arte cinetica e programmata italiana e straniera, rappresentata da Alviani, Mari, Gruppo T, Gruppo N, Huecker, Le Parc ecc, all'esposizione di parte delle opere che furono proposte nella rassegna di arte contemporanea 1944-45, in cui furono presentati i lavori di artisti come De Pisis, Marini, Scipione, Pirandello, Mafai, Afro, Mirko, Fazzini ecc., a una sintesi delle mostre realizzate alla GNAM tra gli anni '50 e i '70 (Modigliani, Mondrian, Pollock, MOrandi, Scipione, Gino Rossi, Kandinsky, Richter, Malevich, Fautrier, Moore, Prampolini, Klee, Colla, Manzoni, Baumeister, Capogrossi ecc.), al riallestimento della collezione museale di arte italiana contemporanea, che, dopo l'intervento della Bucarelli, diede spazio e visibilità ad artisti come Burri, Fontana, Capogrossi, Novelli, Pascali, Dorazio, Perilli, Corpora, Accardi, Sanfilippo, Tancredi, Vedova, Rotella, Twombly, Adami, Festa, Schifano ecc.
Questo straordinario viaggio nell'arte del '900 è affiancato da un video che contiene alcune interviste della Bucarelli, da fotografie, libri e articoli che la riguardano, dalla selezione di alcuni abiti del suo guardaroba, che Palma, sempre elegantissima e raffinata, ha lasciato al Museo delle Arti Decorative Boncompagni Ludovisi, e da alcuni gioielli d'artista, che la direttrice della GNAM ha acquistato per sé e per il suo museo.
L'apertura della rassegna è andata di pari passo con un altro omaggio. Il sindaco Alemanno ha deciso, infatti, di dedicare la strada che porta alla Galleria d'Arte Moderna di Roma a Palma Bucarelli, che è stata la protagonista di un periodo culturalmente importante per la città.
La mostra, curata da Mariastella Margozzi, è accompagnata da un bel catalogo, edito da Electa, che contiene diversi contributi critici e testimonianze.