Mostre di arte moderna e contemporanea
Chillida
26 giugno - 13 novembre 2011
Fondation Marguerite et Aimé Maeght
06570 Saint Paul de Vence
Orari: 10-13 14-18 (ott-marz), 10-18 (apr-30), 10-19 (lug-sett)
Prima di dare vita a questo fantastico spazio espositivo, dove la natura si sposa con l'arte e l'architettura, Aimé e Marguerite Maeght hanno gestito una delle più importanti gallerie d'arte parigine del dopoguerra ed è lì che hanno conosciuto gli artisti ai quali hanno dedicato le loro esposizioni e che, molto spesso, sono diventati dei veri e propri amici, come Miró, Léger, Chagall, Braque e Giacometti, che sono stati invitati a realizzare delle opere per questa fondazione.
Uno degli artisti di cui sono stati tra i primi a intuire il talento è stato proprio lo scultore basco Eduardo Chillida (1924-2002), che, nel 1948, aveva deciso di lasciare San Sebastián e di trasferirsi a Parigi, dove passava quasi tutto il suo tempo al Louvre cercando di catturare il segreto delle sculture greche, e, nel 1950, era già entrato a far parte della "scuderia" dei Maeght, prima tappa di una carriera costellata da importanti riconoscimenti, come il Gran Premio di Scultura alla Biennale di Venezia (1958) e il Praemium Imperiale del Giappone (1991).
La mostra, che consente di ammirare 140 lavori dell'artista, tra cui 80 sculture e 60 opere su carta (disegni e collages), riunisce pezzi che appartengono alla famiglia Chillida e alla Fondazione Maeght e lavori che arrivano da importanti collezioni europee. Alcuni sono già noti, altri mai visti prima, tutti comunque sono di straordinaria qualità. A sceglierli ci ha pensato, infatti, Ignacio Chillida, che è il figlio dell'artista e il curatore di questa restrospettiva.
Il percorso espositivo, strutturato in senso cronologico all'interno e all'esterno della Fondation Maeght, permette di cogliere diversi aspetti della produzione artistica di Chillida, tra cui quelli legati all'uso dei materiali. Anche se le sue opere più note e monumentali sono state realizzate in ferro, Chillida, infatti, ha utilizzato anche il legno, l'alabastro, il granito, la terracotta, il calcestruzzo, la carta, e si è cimentato anche con l'incisione ottenendo ogni volta risultati straordinari "perché - come dice lui - quando si fanno le cose per bene, la bellezza può arrivare".
Un altro aspetto che viene fuori da questa mostra è il rapporto di amicizia che Chillida ha instaurato con Aimé Maeght, che è documentato nelle foto e nei filmati che arricchiscono l'esposizione.
Se non siete di passaggio, ma avete a disposizione qualche giorno e volete fare delle gite nei dintorni, potete guardare l'itinerario che Artdreamguide ha dedicato a questa zona della Francia, dove hanno soggiornato alcuni tra i più importanti artisti del '900.