Mostre di arte moderna e contemporanea
54. Esposizione Internazionale d'Arte
della Biennale di Venezia
4 giugno - 27 novembre 2011
Giardini di Castello, Arsenale, spazi vari in città
Info. 041-5218849
Orari: 10-18, lunedì chiuso. 6 giugno e 21 novembre aperto
Mancano ancora alcuni giorni all'inaugurazione della 54 edizione della Biennale di Venezia, diretta dalla curatrice svizzera Bice Curiger, ma negli ultimi mesi si è già parlato moltissimo di questa manifestazione, che, per la prima volta, e sicuramente l'ultima, vedrà sbarcare in Laguna un numero di artisti italiani davvero spropositato e, forse, anche un po' inopportuno. Tanto è vero che molti artisti invitati ad esporre al Padiglione Italiano all'Arsenale, recentemente ampliato e rinnovato, hanno preferito restare a casa per non essere associati a questa operazione discussa e discutibile, patrocinata da Vittorio Sgarbi. Il critico ferrarese, infatti, dopo aver ricevuto l'incarico di curare il padiglione nazionale, aveva deciso, di farsi consigliare da tutta una serie di personaggi del mondo della cultura, italiani e stranieri, (Zannier in testa per numero di proposte) ai quali aveva chiesto di indicare i loro artisti preferiti, attivi negli ultimi 10 anni. Non contento di questo, aveva deciso di organizzare anche altre mostre, sparse in diversi spazi della città e non solo. Ricollegandosi alle celebrazioni dell'Unità d'Italia aveva pensato, infatti, di estendere il suo progetto a diverse città della Penisola e ai più importanti istituti culturali all'estero. Il tutto invocando una presunta libertà del suo progetto dalle interferenze del mercato e della critica, considerata una vera e propria "mafia". Ed è per questo che alla Biennale verrà riproposta anche una copia del Museo della Mafia di Salemi, all'ingresso del quale sarà posta la scritta "L'Arte non è cosa nostra", che è anche il titolo della mostra. Ad accogliere i visitatori sarà comunque l'Italia in croce di Gaetano Pesce, che qualcuno ha già avuto modo di vedere alla Triennale di Milano, durante il Salone del Mobile.
Accanto agli artisti più o meno noti, proposti dagli intellettuali, ci saranno gli artisti di chiara fama, invitati direttamente da Sgarbi, tra cui figurano anche alcuni stranieri che hanno scelto di lavorare in Italia, e i giovani segnalati dalle Accademie di Belle Arti, che esporranno alle Tese di San Cristoforo.
Dopo aver dato il via a questo progetto faraonico e aver minacciato più volte di dimettersi per non aver ricevuto l'incarico di Sovrintendente al Polo Museale Veneziano, alla fine Sgarbi ha deciso di rimanere. Quello che davvero si vedrà a Venezia, e altrove, resta comunque ancora avvolto nella nebbia visto che, di giorno in giorno, fioccano le rinunce degli artisti più noti o avveduti, che preferiscono non associare il loro nome a un'iniziativa così chiacchierata e così poco organizzata. Alcuni, infatti, hanno saputo per caso di essere stati invitati e che le spese di trasporto erano a carico loro...
Ad ogni modo, prima di esprimere un giudizio totalmente negativo su quello che Francesco Bonami, curatore della 50 edizione della Biennale (quella del 2003), ha definito un "mare mostrum", sarà il caso di vedere cosa ne verrà fuori. Le opere saranno sicuramente troppe e questo non gioverà per nulla alla visibilità degli artisti, ma magari, in questo marasma di proposte, che rispecchiano i gusti di tante persone diverse, se ne potranno cogliere alcune davvero interessanti e la sorpresa derivante dalla scoperta di qualcosa di inaspettato potrà ripagare di tutto il resto e favorire la carriera di artisti che mai si sarebbero potuti aspettare un palcoscenico internazionale come questo. Che comunque non è negato neppure a quanti esporranno negli Istituti Italiani all'estero, che potranno far vedere le loro opere grazie a collegamenti televisivi diretti.
Le intemperanze di Sgarbi hanno fatto passare un po' in secondo piano la mostra centrale, curata da Bice Curiger ai Giardini e all'Arsenale.
L'esposizione, che si intitola "ILLUMInazioni" e propone un'ottantina di artisti, si aprirà con tre opere di Tintoretto, tra cui l'Ultima cena, che, per il modo di trattare la luce e porsi fuori dagli schemi precostituiti, costituisce un ottimo punto di riferimento per tutti. L'arte, infatti, non deve seguire dei canoni o essere esteticamente bella, ma deve essere in grado di illuminare e aprire nuovi orizzonti, far capire, attraverso le immagini, quello che altrimenti sarebbe difficile da comprendere. Coinvolgere e impegnare fortemente i suoi spettatori.
Aprire con un artista del passato non vuol dire non prestare attenzione alle nuove generazioni. Molti sono, infatti, i giovani artisti presenti nella rassegna della Curiger. E molte anche le donne. Quello che più conta però è un atteggiamento comune, volto a comunicare modi di essere e stati d'animo, che non sono necessariamente personali. Anche se spesso partono da esperienze individuali, questi artisti, infatti, finiscono sempre per aprirsi a una dimensione più ampia e trattare argomenti complessi e di forte impegno sociale, civile e politico. Le "nazioni" del titolo, infatti, non devono essere intese come qualcosa di chiuso, costretto entro confini prestabiliti, ma dare l'idea di una comunità aperta, illuminata, che non ha barriere, proprio come quella dell'arte, che non risponde a limiti spaziali e neppure temporali. Un'idea espressa tante volte anche da Sgarbi secondo cui non si può parlare di arte antica o moderna, ma solo di arte contemporanea.
Molte opere esposte alla mostra "ILLUMInazioni" sono state realizzate appositamente per questa edizione della Biennale, che si propone quindi nella veste di promotrice ma anche produttrice di cultura. Per rendere ancora più stimolante lo scambio e il dialogo tra pensieri e opinioni diverse, la Curiger ha chiesto inoltre a Monica Sosnowska, Franz West, Song Dong e Oscar Tuazon di realizzare dei "Parapadiglioni" destinati a ospitare i lavori di altri autori. Secondo la curatrice, infatti, in un periodo complesso come quello contemporaneo, in cui la realtà rischia di passare in secondo piano soppiantata da mondi simulati e virtuali, è quanto mai importante cercare di dar vita a spazi di confronto diretto.
Oltre a queste due mostre, che rapresentano i punti forti dell'offerta espositiva della Biennale, vanno considerate le rassegne organizzate dalle nazioni partecipanti nei padiglioni storici dei Giardini o in giro per la città e quelle volute da altri enti o istituzioni internazionali che hanno deciso di approfittare di questa importantissima manifestazione internazionale per far conoscere le loro proposte.
Tra le nazioni che hanno deciso di sbarcare in Laguna per la prima volta figurano Andorra, Arabia Saudita, Bangladesh e Haiti. Tornano invece, dopo qualche anno di assenza, India, Congo, Iraq, Zimbabwe, Sudafrica, Costa Rica e Cuba.
Novità in vista anche per il Padiglione Venezia, che nelle ultime edizioni era tornato a disposizione della città e questa volta è stato affidato ad Arzanà Navi e Louis Vuitton, che, dopo averne curato i restauri, hanno deciso di allestire una mostra dedicata a Fabrizio Plessi, un videoartista di spessore internazionale, che ha scelto Venezia come città d'elezione e propone un'opera dedicata ai mari del mondo, "un grandioso concerto d'acque in continuo movimento e divenire".
Per avere ulteriori informazioni sulla Biennale e gli eventi correlati, che sono davvero tanti, si può visitare la pagina che Artdreamguide dedica alle mostre a Venezia. In alternativa, si può consultare il sito Internet della manifestazione.
Iniziative particolari sono rivolte alle scuole (Università, Accademie di Belle Arti, Istituti di formazione e ricerca), per le quali è stato predisposto un programma specifico, e alla cura del pubblico, per il quale sono state organizzate visite guidate e attività didattiche.