Mostre di arte moderna e contemporanea

Zingari. Fotografie di Josef Koudelka

21 giugno - 9 settembre 2012

Fondazione Forma per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano
Tel. 02-58118067
Orari: 11-21, gio-ven 11-23, lunedì chiuso

Nel 1968, due anni prima di lasciare la Cecoslovacchia, Josef Koudelka aveva cominciato a lavorare a un progetto a cui teneva molto: la realizzazione di un libro fotografico dedicato agli zingari, di cui per diverso tempo aveva seguito gli spostamenti in giro per l'Europa. Il menabò, al quale aveva collaborato il grafico Milan Kopriva, era quasi pronto, ma il volume non andò mai in stampa perché nel frattempo Koudelka aveva cercato asilo politico a Londra e poi a Parigi.

Il progetto comunque non fu abbandonato e nel 1975, grazie all'editore francese Robert Delpire, Koudelka riuscì a coronare il suo sogno e a pubblicare Gitans, la fin du voyage, che conteneva alcune immagini che il fotografo aveva scattato nei campi Rom della Slovacchia tra il 1962 e il 1968.
A questa prima edizione ne seguì un'altra che uscì in America col titolo di Gypsies ed ebbe una gran fortuna tanto è vero che questo libro è considerato un testo di riferimento da molti fotografi.

La mostra allestita da Forma, che, nel 2008 ha dedicato a quest'autore un'altra esposizione incentrata sull'invasione di Praga del 1968, di cui Koudelka è stato fotografo e testimone, si rifà a quei testi, ma non solo. Il principale punto di riferimento resta, infatti, Cikáni, il volume originario del 1968, che ripercorre la vita quotidiana delle comunità gitane in diversi paesi europei, dalla Boemia alla Moravia, dalla Slovacchia alla Romania, dall'Ungheria alla Francia e alla Spagna.
Le foto, molte delle quali sono state stampate appositamente per questa mostra sotto la supervisione dell'autore, ci fanno entrare in contatto con gli usi e le tradizioni di questa gente che ha fatto del nomadismo una scelta di vita.
Passando da un'immagine all'altra assistiamo a episodi di vita familiare, riti collettivi, momenti di festa e di gioco, che Koudelka ha saputo fermare magistralmente nelle sue immagini in bianco e nero, che rappresentano un affresco visivo di grande potenza, ma anche il simbolo della fine di un'epoca e di un viaggio, quello di questo gruppo etnico fiero e irriducibile, povero e dignitoso, che oggi è costretto a vivere di espedienti nelle periferie delle città fomentando polemiche e pregiudizi.

Il catalogo della mostra, atteso da più di 40 anni perché rispecchia ed amplia il testo inedito del 1968, contiene un saggio del sociologo Will Guy, che è un esperto della materia e racconta la storia delle migrazioni Rom dalla terra d'origine, nell'India del Nord, alla loro attuale condizione.

Contemporaneamente alla mostra "Zingari", che è stata realizzata in collaborazione con Magnum Photos, Forma propone anche un'altra bella esposizione, dedicata al fotografo americano Saul Leiter, che ci offre la sua immagine di New York.

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