Mostre di arte moderna e contemporanea

TDM5: grafica italiana

14 aprile 2012 - 24 febbraio 2013

Triennale Design Museum
Viale Alemagna 6, Milano
Tel. 02-724341
Orari: 10:30-20:30, gio 10:30-23, lunedì chiuso. Dal 17 al 22 aprile 10:30-22. 24 e 31 dicembre chiuso, 25 dicembre e 1° gennaio 2013 aperto dalle 14 alle 20:30. Dal 25 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 ingresso libero

Per la quinta volta dalla sua apertura, il Triennale Design Museum conferma la sua natura dinamica cambiando aspetto, ma, a sorpresa, non ci parla di oggetti, progettisti o imprenditori, ma di grafica. Un'attività che, nel '900, ha impegnato diversi artisti e designer italiani, come Dudovich, Depero, Munari, Steiner, Noorda, Testa, Cavandoli ecc., che, con le loro invenzioni e la loro creatività, hanno contribuito al successo delle maggiori aziende del nostro Paese e allo sviluppo della nostra cultura visiva.

La mostra in corso, curata da Giorgio Camuffo, Mario Piazza e Carlo Vinti con la supervisione di Silvana Annicchiarico e uno straordinario allestimento di Fabio Novembre, ha preso le mosse proprio da qui e dalla scarsa considerazione in cui finora è stata trattata questa materia per donarle il giusto e meritato rilievo. Esiste, infatti un legame molto stretto fra contesto comunicativo e orizzonte merceologico e quando si presenta o propone un'impresa, un progetto o un prodotto, la comunicazione, il packaging e l'identità visiva hanno un'importanza fondamentale, che non va assolutamente sottovalutata, ma che finora non è stata studiata e analizzata a dovere anche se la Triennale, in verità, se ne è occupata in diverse, sporadiche, occasioni dagli Anni Trenta a oggi.

Parlare di grafica e delinearne la storia attraverso le sue mille declinazioni non è stato per nulla facile, ma, anche se i curatori hanno dovuto fare delle selezioni, il risultato è decisamente positivo e accattivante. Grazie a quello che si può vedere esposto nelle sezioni di questa rassegna, suddivisa per linee tipologiche e aree di intervento, ci si accorge, infatti, che la grafica è presente in quasi tutti gli aspetti della nostra vita: nelle lettere che riceviamo, nelle copertine e nei caratteri dei libri che leggiamo, nei manifesti che campeggiano per le strade, nei depliant e nei volantini che troviamo in giro, nelle insegne che vediamo un po' dappertutto, nei marchi dei nostri prodotti preferiti, negli imballaggi di tutto ciò che compriamo ecc. Rappresenta, come dice Silvana Annichiarico, "la pelle delle città..., la tonalità emotiva con cui il paesaggio urbano (e non solo, secondo noi) si offre al nostro sguardo".
La grafica, infatti, non è solo segno e disegno, calibrato utilizzo di font, caratteri, spazi e ritmi, ma un universo complesso, che implica una regia e una strategia, un'estetica e una filosofia ed è una pratica molto importante, che ha forti implicazioni economiche, sociali, politiche e culturali.

Via via che ci si addentra nell'argomento, ci si accorge che la grafica ha avuto anche un'altra funzione molto importante, che è stata quella di anticipare alcune idee e soluzioni che, in seguito, hanno trovato posto nell'ambito del design. Basti pensare ai progetti di Albe Steiner e alla leggerezza che si ritrova nei prodotti di molti designer italiani come Ponti, che, tra l'altro era suo amico. Tra grafici e designer c'era, infatti, un profondo clima di amicizia, che ha prodotto ottimi risultati, e non mancavano personaggi, come Mari e Munari, che si sono dedicati con successo a entrambi i settori.

Anche se oggi la carta sta perdendo parte della sua importanza, soppiantata da nuovi mezzi e forme di comunicazione, la grafica continua a svolgere la sua funzione, che non è solo quella di facilitare e rendere più piacevole l'informazione o la presentazione di un prodotto, ma si carica sempre più spesso di elementi emozionali, relazionali e cognitivi incidendo sulla nostra percezione del mondo.
Di quello che la grafica rappresenta oggi questa mostra comunque parla molto poco. Fa solo un piccolo accenno. L'idea dei curatori è, infatti, quella di proporre a breve un'altra ricognizione di questa materia per portare alla luce tutti quegli aspetti che, per ragioni di tempo e di spazio, non hanno potuto mostrare, ma meritano di essere raccontati.

La mostra, che è stata realizzata in collaborazione col Cosmit, che da anni si occupa dell'organizzazione del Salone del Mobile, è accompagnata da un bel catalogo, edito da Corraini.

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