Mostre di arte moderna e contemporanea

Robert Capa in Italia

30 gennaio - 22 maggio 2015

Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto/Piazza Oberdan, Milano
Tel. 02-77406300
Orari: mar-dom 10-19:30, lunedì chiuso

La collaborazione tra la Fondazione Fratelli Alinari e la Provincia di Milano ha sempre dato buoni frutti. Basti pensare alle mostre di Doisneau e Izis, che, negli scorsi anni, sono state proposte con successo allo Spazio Oberdan.
L'arrivo della Citta Metropolitana non sembra aver cambiato le cose. La prima mostra organizzata in questo luogo è dedicata, infatti, a uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi, Endre Friedmann, noto col nome di Robert Capa (1913-1954). Un uomo dotato di grande intelligenza e sensibilità, che ha passato la vita viaggiando da una parte all'altra del mondo, dove c'era una storia da raccontare e documentare con le sue immagini.

Nel corso della sua carriera, che è stata breve ma carica di soddisfazioni, Capa ha fatto davvero tante cose. Ma, anche se ha immortalato cantanti, attori e artisti famosi, è ricordato soprattutto per l'attenzione con cui ha saputo fissare nella memoria collettiva i conflitti che hanno infiammato il '900, vivendo da testimone la guerra civile spagnola, la lotta sino-giapponese, gli sbarchi in Italia e in Normandia, il conflitto arabo-israeliano, la prima guerra d'Indocina, dove ha perso la vita calpestando una mina.

La mostra in corso allo Spazio Oberdan, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, non è una retrospettiva del suo lavoro. Come indica il titolo, si focalizza, infatti, soltanto sull'Italia e su quegli sbarchi, che, tra il 1943 e il 1944, sono stati il preludio alla nostra liberazione da parte degli Alleati.
Ci sono scene di guerra, segnate dalle lunghe attese e da poche azioni, ci sono i momenti di riposo e di svago, ci sono le immagini dei soldati, dei prigionieri e, soprattutto, della popolazione. Gente semplice, spesso anziana, segnata dal dolore e dalla sofferenza, ma sempre pronta a dare una mano, o un'indicazione, a quei giovani venuti a portare soccorso da tanto lontano.

La rassegna è curata da Beatrix Lengyel, che ha deciso di lasciar parlare Capa con le sue immagini e anche con i suoi scritti. I pannelli illustrativi, infatti, riprendono quasi sempre le frasi che il fotografo ungherese aveva annotato nei suoi taccuini o in Leggermente fuori fuoco, il libro che racconta la sua esperienza come fotoreporter di guerra.
Quello che emerge da queste foto è la sua simpatia per questa gente, costantemente in balia degli eventi, ma soprattutto la sua incredibile capacità narrativa. Le inquadrature, infatti, sono così ben orchestrate che non si limitano a fissare un momento, ma a raccontare una storia. Spesso con quella garbata ironia, che è un altro tratto irresistibile di questo personaggio straordinario, che, non a caso, è stato tra i fondatori di Magnum, una delle più prestigiose agenzie fotografiche mondiali, e ha lavorato per importanti riviste internazionali, tra cui "Life".

La mostra, che è bellissima e da vedere sicuramente, dona ai visitatori un'altra opportunità. Quella di vedere, oltre alle foto esposte, molte altre immagini di Robert Capa. Nella saletta che si trova in fondo al percorso, si può, infatti, guardare un video, che ripropone altri celebri scatti di questo autore che, coi suoi reportage, ci ha permesso di scoprire il mondo e la dura realtà della guerra.

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