Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea

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Berliner Secession (Secessione Berlinese)

Associazione di artisti tedeschi, nata a Berlino nel 1898 come comunità espositiva.
Secondo una delle varianti classiche delle cosidette "secessioni", la "Berliner Secession" originò da un gruppo di artisti, in contrasto con il conservatorismo del potere culturale dominante nella capitale.
Le origini della "Berliner Secession" risalgono al 1892, quando dopo soli 7 giorni di apertura a Berlino venne chiusa la mostra personale di Edvard Munch presso il Verein Berliner Künstler per la presunta brutalità delle opere. L'avvenimento contribuì ad approfondire il solco creatosi tra l'avanguardia artistica e la cultura "ufficiale" berlinese, gestita dal potente Anton von Werner. Ma il pretesto per la rottura definitiva venne offerto dall'inaugurazione a Berlino dell "Grosse Berliner Kunstausstellung" (Grande mostra d'arte di Berlino) nel 1898. La giuria della mostra escluse la grande tela Tramonto sul Grunewaldsee di Walter Leistikow. Per reazione, un gruppo di artisti, esponenti dell'Impressionismo, del Realismo e del Simbolismo berlinese, fondarono l'organizzazione, con lo scopo di allestire mostre annuali con opere di artisti osteggiati dal sistema "ufficiale".
La "Berliner Secession" venne presieduta da Max Liebermann, con Walter Leistikow come segretario e l'appoggio di Hugo von Tschudi, nuovo direttore della Nationalgalerie. Nel 1899 venne inaugurata la prima mostra, con opere di Max Liebermann, Lovis Corinth, Max Slevogt, Walter Leistikow, Curt Herrmann, Ludwig Dettmann, ecc. L'effervescenza del clima culturale berlinese, determinato dalla "Secession", ebbe l'effetto di attrarre artisti da Monaco e da altre parti della Germania, come Lovis Corinth, Max Slevogt e Christian Rohlfs.

Nel primo decennio del '900, la "Berliner Secession" si trasformò progressivamente essa stessa in un centro di potere, suscitando dissensi e insofferenze da parte delle nuove generazioni di artisti. In particolare, gli esponenti di "Die Brücke" e dell'Espressionismo in genere.