Storia dell'arte: arte del dopoguerra

La scultura del dopoguerra in America: la Junk Art

La "Junk Art" è una forma di arte emersa in America a partire dagli anni '60.
Si può considerare una derivazione del New Dada. In particolare, del lavoro di Robert Rauschenberg.
Il termine Junk Art deriva da "junk" (spazzatura). Gli esponenti di questa corrente sono scultori che utilizzano materiali di scarto, prelevati dalle discariche, per creare le loro sculture. I materiali di partenza possono essere frammenti di legno, lamiere arrugginite, travi d'acciaio, oggetti di uso comune, carcasse di automobili, ecc. Questi elementi vengono manipolati e assemblati dando luogo a strutture complesse.
I prodotti della Junk Art sono vere e proprie sculture, generalmente di grandi dimensioni. Molto spesso sono opere destinate a essere collocati all'aperto: giardini, piazze, parchi.

L'inizio della Junk Art cade a cavallo tra fine anni '50 e inizio '60. Evento cruciale fu la mostra "The Art of Assemblage", tenutasi al Museum of Modern Art nel 1961.
Principali esponenti sono Richard Stankiewicz, Mark di Suvero, Anthony Caro, Louise Nevelson, John Chamberlain e Lucas Samaras.
Oltre a Rauschenberg, tra gli anticipatori si possono includere lo scultore americano David Smith e Jean Dubuffet, cui spetta la teorizzazione del concetto di "assemblaggio".