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La Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino è ospitata dal 1959 nell'edificio progettato da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti in Via Magenta.
Il museo ha già subito un intervento di restauro e ampliamento negli anni '80 ad opera di Giacomo Donato, Franco Marconcini, Arturo Job e Ludovico Barbiano di Belgioioso.
L'incremento della collezione, cui non è estranea la Fondazione CRT, che da anni finanzia le attività della Galleria Civica e del Castello di Rivoli, ha riproposto all'attenzione generale il problema degli spazi. Una questione spinosa, che però ha già trovato una risposta. In corso Castelfidardo si trova, infatti, un complesso industriale in disuso, quello delle Officine Grandi Riparazioni, che è in procinto di essere ristrutturato.
Costruite alla fine dell'800 dalle Ferrovie dello Stato, le Officine Grandi Riparazioni venivano utilizzate, come dice il nome, per la riparazione delle locomotive.
Negli anni '50 erano ancora in piena attività e contavano più di mille operai.
Il loro declino comincia negli anni '70, quando questi spazi vengono destinati alla conservazione dei materiali dismessi.
La chiusura definitiva dell'area avviene negli anni '90 e, per un certo periodo, nessuno pensa più a questo affascinante complesso di archeologia industriale.
Nel 2004 il Comune di Torino decide di comprare questa struttura votata al declino per metterla a disposizione della comunità. L'idea è quella di infondere nuova vita a un luogo emblematico della storia locale e della trasformazione urbana. Si pensa subito all'arte e alla cultura.
Il progetto di recupero, che è stato approvato dalla Giunta comunale il 7 dicembre 2004, conta di accogliere all'interno dell'edificio "H" delle Officine Grandi Riparazioni una sede decentrata della Galleria Civica, gli uffici dell'Urban Center e altre aree espositive comunali.
Per quanto riguarda la Gam, ospitata nelle ex Officine Calderai, è prevista la realizzazione di una struttura su più livelli per preservare le caratteristiche originarie della fabbrica. Tra le opere che verranno trasferite qui figurano le collezioni degli anni '50 e molti lavori di grandi dimensioni, come le installazioni di Mario Merz, Eliseo Mattiacci e Claudio Parmiggiani.
Altri luoghi deputati all'arte saranno la Cittadella della conoscenza, dove troveranno posto sculture permanenti di artisti contemporanei come Luigi Mainolfi, Jannis Kounellis, Giovanni Anselmo, e gli spazi espositivi dell'Urban Center e della città di Torino.
All'interno dell'edificio "H" saranno alloggiati anche l'Archivio di Architettura Contemporanea, una sala convegni, il bar e il ristorante.
I lavori inizieranno nel 2006 e dovrebbero concludersi in circa 3 anni. Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 51.740 milioni di Euro. |