Milano. Arte moderna e contemporanea a Milano
Piazza del Duomo a Milano
Quando si pensa a Milano ci si riferisce generalmente a un'entità chiusa tra i confini amministrativi corrispondenti al suo comune, ben distinta dal suo hinterland. Si tratta però di un'idea totalmente inadeguata. A provarlo basterebbero i dati, relativi all'andamento della popolazione dell'area metropolitana: in continua diminuzione nella città vera e propria, in costante aumento nella sua vasta cintura esterna.
A dispetto dei grandi sforzi di molte piccole municipalità per non divenire quartieri dormitorio e per garantirsi una propria autonomia dalla tracotante centralità della metropoli, di fatto esse vengono ogni giorno di più assorbite. Solo gli infiniti problemi nei collegamenti e nei trasporti impediscono una reale integrazione di questo vasto territorio del benessere, tra i più ricchi in Europa.
Da sempre definita la "capitale morale" d'Italia, Milano è il vero cuore della vita economica, commerciale e finanziaria del Paese.
Il suo aspetto di città industriale ha decisamente ceduto il passo a quello di metropoli del terziario. Un terziario dalle caratteristiche particolari, in cui creatività e senso degli affari si mescolano, nel produrre un complesso di attività di assoluto rilievo, tali da assicurare alla città un profilo di rilievo internazionale.
Milano è ritenuta una delle capitali mondiali della moda, dell'architettura e del design. È il centro italiano più importante nel campo della comunicazione e della pubblicità. È il maggiore polo fieristico europeo e uno dei maggiori per i congressi.
"Last but not least", è probabilmente anche il centro più importante in Italia a livello culturale.
In questo suo modo di essere e nell'atmosfera elegante, ma al tempo stesso nervosa, caotica, e talora violenta, ripropone in maniera originale la tipica fisionomia di tutte le grandi metropoli del mondo occidentale.
Galleria Vittorio Emanuele II a Milano
Milano è internazionale, ma rimane comunque italiana. L'Italia con il suo ineguagliabile fascino e con i suoi imperdonabili difetti: carenze nei servizi, lacune dal punto di vista organizzativo, la permanente e sostanziale inefficienza della macchina amministrativa.
Forse l'ambito della cultura e dell'arte è proprio uno di quelli in cui le difficoltà riconducibili a questi difetti "italiani" si possono toccare con mano più facilmente. Difficoltà cui è spesso l'intraprendenza di singoli, o di piccoli gruppi di persone, a cercare di porre rimedio.
La fama culturale di Milano a livello internazionale è legata sostanzialmente a tre realtà: la Scala, considerata ancora oggi il tempio mondiale della lirica, il Piccolo Teatro, proiettato ai vertici dalla carismatica quanto discussa figura del grande Giorgio Strehler, ed il Cenacolo di Leonardo da Vinci.
A parte queste realtà, ad attirare il forestiero non sono tanto i musei, le grandi mostre, l'attività delle gallerie d'arte. Sono, piuttosto, i saloni della moda e la colossale kermesse dell'arredamento e del design, che ad Aprile coinvolge non solo gli spazi fieristici, ma anche gli innumerevoli showrooms permanenti o improvvisati, sparsi per tutta la città.
Al visitatore straniero torna più logico fare tappa a Milano per entrare da Versace, Krizia, Dolce e Gabbana, o per ammirare i mobili di Cassina o Cappellini, piuttosto che per visitare un museo d'arte moderna o una galleria privata. E per molti versi non gli si può nemmeno dare torto...
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