Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, Città di Castello (PG)

Storia

Veduta esterna dei Seccatoi del Tabacco a Città di Castello, con una grande scultura di Alberto Burri

Veduta esterna dei Seccatoi del Tabacco a Città di Castello,
con una grande scultura di Alberto Burri

La Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri di Città di Castello (Perugia) è stata istituita nel 1978. L'occasione fu la donazione da parte di Alberto Burri alla sua città natale di un primo nucleo di trentadue opere.

Retta sotto forma di "fondazione", è governata da un consiglio d'amministrazione, cui prendono parte l'Associazione per la Tutela dei monumenti dell'Alta Valle del Tevere, la Cassa di Risparmio di Città di Castello e il Comune di Città di Castello.
La sede, Palazzo Albizzini, è stata messa a disposizione dalla locale Cassa di Risparmio, che si è occupata anche della risistemazione dei locali.
La collezione è stata aperta al pubblico nel 1981.
Da allora ha subito numerosi cambiamenti. È arrivata, così, a possedere circa 150 opere dell'artista, databili tra il 1948 e il 1989.
Nel 1990 la raccolta si è arricchita in maniera sostanziale grazie a una seconda donazione di Burri: 128 opere di grande formato, molte delle quali costituiscono veri e propri cicli. Proprio questo gruppo di opere ha trovato posto nei suggestivi spazi degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello.

Perplessità ha suscitato la controversia giudiziaria che vedeva contrapposte la Fondazione alla vedova dell'artista, Minsa Craig, in relazione alla donazione di 700 opere di Alberto Burri. Una controversia finalmente risolta.