Paul Gauguin

Attività artistica di Paul Gauguin

Paul Gauguin, "Aha oe feii?", 1892, (partic.)Paul Gauguin inizia a dipingere per hobby, spinto dall'interessa per gli impressionisti e dalla frequentazione di Camille Pissarro.
La prima parte della vicenda artistica di Gauguin risente di questi influssi. L'artista raffigura paesaggi, nature morte e ritratti, adottando una tecnica a trattini colorati e dalla testura raffinata, assimilabile a quella degli impressionisti. Non a caso, espone con Pissarro e compagni a tutte le mostre del gruppo a partire dalla quarta mostra impressionista (1879).
Ma l'adesione di Gauguin all'Impressionismo rientra più nell'ambito delle esperienze formative di un artista alle prime armi, che in quello di una presa di posizione autentica e matura. Di fatto Gauguin, con Cézanne e van Gogh, rappresenta il superamento dell'Impressionismo. Con loro getta le basi, teoriche e formali, da cui prenderanno le mosse i grandi protagonisti dell'arte moderna.

Tra il 1886 e il 1890, Gauguin trascorre lunghi periodi in Bretagna. Qui trova una natura vergine, non ancora snaturata. L'armonia che emana dal paesaggio, dalle rovine, dalla vita tranquilla degli abitanti del luogo, appaga il desiderio di "selvaggio", di "primitivo" che è in lui.
In questo clima l'artista rigetta ogni proposito di rappresentazione naturalista, in favore di una pittura che rendesse efficacemente il suo reale stato d'animo e le sue idee a contatto dello stile di vita bretone.
Nelle opere si osserva un processo di semplificazione formale. L'uso soggettivo del colore si accompagna alla perdita del carattere frammentario, proprio dell'impressionismo. I soggetti sono i soliti: il paesaggio, la natura morta, scene di contadini che lavorano nei campi. Ma spesso fanno la loro apparizione elementi simbolici.
La svolta è più netta durante il periodo dal 1888 al 1890, quando Gauguin trascorre lunghi periodi a Pont-Aven e a Le Pouldu, con Émile Bernard. I due artisti elaborano una tecnica, definita "cloisonnisme". La composizione si semplifica ulteriormente, assumendo un'aspetto decisamente stilizzato. L'impianto prospettico viene a perdersi. Le forme e i piani si riducono a vaste zone di colore puro, delimitate da contorni netti, sull'esempio delle stampe giapponesi. Il colore, steso in larghe pennellate piatte, comprende tonalità che non hanno alcun aggancio col soggetto (rossi, azzurri, gialli vivaci).
L'artista non riproduce più la natura, con i suoi effetti visivi. La ricrea.

L'idea di una pittura che non sia riproduzione della realtà visiva, bensì astrazione, creazione, è il principio su cui si basa il "Sintetismo": sintesi tra essere, sapere e sentire. La tensione di giungere a questa sintesi spinge Gauguin a cercare spazi che soddisfacessero maggiormente la sua ricerca insaziabile di selvaggia purezza, di autenticità primitiva.
Nel corso dei lunghi soggiorni a Tahiti e alle Isole Marchesi, Gauguin si nutre dei riti e delle usanze locali. Si appropria dei misteri e dei simboli di questo mondo, fondendoli con l'incanto della sua natura lussureggiante, con l'impressione di serenità e libertà della sua gente.
Le tele sono raffigurazioni di donne, di gruppi di persone, animali, immersi in una natura rigogliosa.
La stilizzazione è esasperata e il disegno della composizione assume carattere decisamente ornamentale. Libero da ogni riferimento realistico, il colore si esalta fino all'assurdo, per ricreare quel senso di "splendore barbaro", tanto cercato dall'artista.

Gauguin è una delle figure fondamentali nell'evoluzione del simbolismo.
Ma il suo lavoro rappresenta un punto di riferimento importante per vari momenti dell'arte a cavallo tra '800 e '900: i Nabis, l'Art Nouveau, i fauve, l'espressionismo tedesco.