Mostre di arte moderna e contemporanea

Alighiero&Boetti. Mettere l'Arte al Mondo

21 febbraio - 11 maggio 2009

MADRE - Museo d'Arte Donnaregina
Palazzo Donna Regina
Via Luigi Settembrini 79, Napoli
Tel. 081-19313016
Orari: lun-gio e dom 10-21, ven-sab 10-24, martedì chiuso

Il MADRE, che ha già dedicato una bella mostra a Luciano Fabro, continua la sua ricognizione sull'arte contemporanea con un omaggio ad Alighiero Boetti (1940-1994), un altro artista italiano di rilievo internazionale.
Questo autore, che è stato uno dei principali esponenti dell'arte povera e di quella concettuale, fa parte, infatti, di quel ristretto gruppo di artisti italiani, come De Chirico, Fontana, Burri, Manzoni, Pascali e pochi altri, che sono riusciti a raggiungere quotazioni importanti anche all'estero e soprattutto a Londra, dove si tengono le apprezzatissime "Italian Sales".

La rassegna, curata da Achille Bonito Oliva in collaborazione con l'Archivio Boetti e la Fondazione Alighiero & Boetti, è introdotta da un'opera collettiva del 1993, Alternando da uno a cento e viceversa, che, col suo titolo, anticipa il senso di questa mostra, che non vuole avere un inizio e una fine, ma un andamento circolare. Lasciando al visitatore la possibilià di scegliere se cominciare il percorso da destra o da sinistra, si è voluto, infatti, sottolineare il carattere ambiguo della produzione artistica di Boetti, che ha sempre giocato sulla coesistenza delle differenze e non ha esitato a mettere insieme ordine e disordine, razionale e irrazionale, singolare e plurale trasformando persino se stesso e il proprio nome. Nel 1972, infatti, trascinato da un forte interesse per il tema del doppio e dell'identità, che lo aveva già portato alla realizzazione del fotomontaggio Gemelli (1968), questo artista eclettico e originale, è arrivato al punto di cambiare firma e farsi chiamare "Alighiero e Boetti".

Anche il titolo della mostra "Mettere l'Arte al Mondo" ha un suo perché dato che, oltre a ricordare una serie che l'artista ha realizzato negli anni Settanta, sottolinea i concetti di creazione individuale, condivisione e, soprattutto, progettualità, che si ritrovanno nelle opere di Boetti. Ogni suo lavoro, infatti, indipendentemente dal fatto che venga realizzato da lui o da altri, non è mai superficiale o banale e, anche quando sembra ironico o giocoso, ha comunque dietro un pensiero intelligente e profondo, che si ricollega alla curiosità che l'artista ha sempre dimostrato per le culture orientali, la filosofia, l'esoterismo, la letteratura, la musica e la matematica. Boetti non ha avuto, infatti, una formazione artistica, ma economica, che ha arricchito via via cercando di sviluppare i suoi interessi e le sue passioni.

Per abbracciare lo straordinario mondo di Boetti, che è davvero molto variegato per tecniche e contenuti, si può scegliere di partire dalle opere dei primi anni di attività, quando l'artista operava da solo utilizzando materiali industriali e di recupero e si interessava al tema dell'identità, o dai "Tappeti" pakistani eseguiti a più mani negli anni Novanta, da cui, come nelle "Mappe" e negli arazzi della serie "Tutto", realizzati in precedenza, trapela, oltre alla fascinazione per l'Oriente, l'idea dell'arte come prodotto collettivo e terreno di scambio reciproco. Oltre a questi lavori ci sono però tante altre trovate geniali (lavori a biro, ciclo degli aerei, lavori postali), tutte da scoprire, che si ricollegano al fortissimo desiderio che questo artista aveva di esplorare e catalogare il mondo attraverso sistemi matematici, linguistici e combinatori.

La mostra è accompagnata da un bel catalogo, edito da Electa.

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