Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea
Assemblaggio
Tipologia di opera d'arte, costituita dalla combinazione di frammenti, parti di oggetti o elementi di recupero, che presenta fisionomia spiccatamente tridimensionale.
La forza dell'opera dipende dalla capacità dell'artista di fondere assieme le singole parti in un'unità organica, sfruttando le tensioni che si creano tra le forme e il valore simbolico dei vari elementi costitutivi. I singoli componenti, infatti, entrano nella composizione mantenendo sia le proprie caratteristiche tipiche, per quanto degradate, sia il potere evocativo, legato alla loro funzione originaria.
L'"assemblaggio" presenta molte caratteristiche in comune con la tecnica del "collage". Se ne differenzia per le seguenti ragioni:
Il termine "assemblaggio" è stato usato per la prima volta nella storia da Jean Dubuffet a indicare le sue composizioni a collage con ali di farfalle. In realtà, nel loro caso sarebbe più esatto parlare di "collage".
Il primo "assemblaggio" vero e proprio venne realizzato alla fine del 1912 da Pablo Picasso con Guitare (Chitarra), assemblaggio in cartone, lamiera e filo di ferro. Nell'ambito del Dadaismo venenro realizzati numerosi "assemblaggi". Celebri il cosiddetto Grande vetro di Marcel Duchamp e il Merzbau di Kurt Schwitters, enorme costruzione cresciuta giorno dopo giorno nell studio dell'artista in seguito all'applicazione di oggetti di ogni tipo.
Nel dopoguerra, l'"assemblaggio" ha goduto di una popolarità sempre maggiore, in rapporto con la sperimentazione di materiali nuovi e l'elaborazione di poetiche legate alla vita quotidiana. È il caso, in particolare, di "New Dada", "Junk Art", "Nouveau Réalisme" e "Fluxus". Gli esempi più importanti sono i "combine-painting" di Robert Rauschenberg, gli Objects di Joseph Cornell, i Tableaux-piége di Daniel Spoerri, simulazioni di tavole con le stoviglie e i resti dei pasti consumati.