Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea
Espressionismo
L'Espressionismo è una tendenza artistica di carattere soggettivo, nata in Europa agli inizi del '900. In antitesi alla rappresentazione del mondo esterno degli impressionisti, l'Espressionismo si fa portavoce dell'espressione di sentimenti e stati d'animo da parte dell'autore. Motivi alla base sono: l'opposizione al potere dominante, la manifestazione dello squallore della vita quotidiana, l'aspirazione a una vita pura e genuina. L'Espressionismo ha riguardato vari campi della cultura: arti figurative, architettura, musica, letteratura, teatro, cinema. In campo artistico, è stato influenzato dal Simbolismo, dalla scultura negra e primitiva e dal lavoro di grandi pittori come van Gogh, Gauguin, Munch, Ensor. Sul piano stilistico si caratterizza per una pittura figurativa semplificata, con deformazione delle figure, contorni aspri e spigolosi, colori accesi e contrastanti. Centro di massima diffusione è stata la Germania, in cui tra il 1910 e il 1933 sono sorti diversi gruppi. I principali furono "Die Brücke" (Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff, Nolde, Müller) e "Der Blaue Reiter" (Kandinsky, Marc, Macke, Jawlensky, ecc). Rientra in questo ambito il Fauvisme (Matisse, Derain, de Vlaminck, ecc), nato in Francia nel 1905.
Altre manifestazioni dell'Espressionismo sono la pittura di Egon Schiele e Oskar Kokoschka in Austria, Constant Permeke in Belgio, la Scuola romana e Corrente in Italia. Nel secondo dopoguerra, l'Espressionismo ha improntato le correnti astratte informali di tipo gestuale (pittura gestuale, Espressionismo Astratto o Action Painting). In anni recenti è stato rilanciato dal Neoespressionismo in Italia, Germania, Francia e Stati Uniti d'America (Transavanguardia, Neuen Wilden, ecc).