Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea
Simbolismo
Corrente intellettuale e artistica della seconda metà dell'800 di tipo irrazionale e antipositivista. Il suo scopo era dare voce al vero interiore, all'immaginazione e al soprannaturale attraverso il simbolo e l'allegoria, gli unici in grado di restituire il senso delle cose e andare al di là della mera apparenza. L'esaltazione della dimensione profonda e irrazionale dell'individuo pose il Simbolismo in evidente antitesi con il Realismo.
Il Simbolismo nacque come corrente letteraria in Francia attorno al 1885, ma si propagò rapidamente al resto d'Europa, interessando anche le arti figurative e la musica. Nel 1886, il poeta greco Jean Moréas pubblicò su "Le Figaro" il manifesto del Simbolismo, in cui sottolineava il potere evocativo del simbolo.
In campo artistico il Simbolismo si caratterizzò per il distacco dalla realtà oggettiva in favore della rappresentazione di idee e mondi interiori, attraverso il linguaggio dei simboli. In questo, segna una netta rottura nei confronti del Realismo, dell'Impressionismo e del Neo-impressionismo.
Le opere di ambito simbolista appaiono pervase da elementi fantastici, misteriosi e soprannaturali. Le scene raffigurate contengono simboli ed elementi tratti da vari repertori: storici, letterari, mitologici, religiosi, alchimici, esoterici.
Il Simbolismo non si manifestò sotto forma di uno stile preciso e ben definito, ma come una sorta di clima intellettuale che impregnò intere correnti o singole personalità.
Principali interpreti del Simbolismo nella pittura francese furono Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavannes e Odilon Redon. Elementi simbolisti emergono anche nel lavoro di Paul Gauguin e dei Nabis.
Il Simbolismo britannico è rappresentato da William Blacke e dai "Preraffaelliti". Vasto il contributo dell'area tedesca, dove emergono Ferdinand Hodler e Giovanni Giacometti in Svizzera, gli "Idealisti" (Arnold Böcklin, Anselm Feuerbach, Hans von Marées) e lo "Jugendstil" (Hans von Stuck, Max Klinger) in Germania, la Wiener Secession e Gustav Klimt in Austria. In ambito nordico spiccano Fernand Khnopff, Jean Delville e James Ensor in Belgio, Edvard Munch e Akseli Gallen-Kallela.
Echi del Simbolismo in Italia si avvertono nella pittura di Giulio Aristide Sartorio, Galileo Chini e nel Divisionismo, in particolare nel lavoro di Giovanni Segantini e Gaetano Previati.