Glossario: termini dell'arte moderna e contemporanea
Impressionismo
Corrente artistica francese della seconda metà dell'800 che affrontò in modo nuovo il problema della realtà visiva, preparando la strada alle avanguardie del '900.
Punto di partenza degli impressionisti era la ricerca in pittura di una maggiore luminosità e naturalezza. Tale aspirazione si concretizzò nel tentativo di rendere la natura e i fenomeni naturali come si presentano all'occhio umano. La novità era rivoluzionaria, perché comportava un mutamento di concezione sostanziale. L'"Impressionismo", infatti, sostituì la rappresentazione della natura come l'artista la conosceva, con la natura come effettivamente appariva.
Da questo approccio derivarono alcune caratteristiche fondamentali: l'attenzione al rapporto tra luce e colore, l'interesse per i fenomeni atmosferici (la nebbia, i riflessi sull'acqua, i contrasti tra luce e ombra, i giochi di nubi, ecc.), la ricerca nel soggetto del cosiddetto "colore locale", ossia del colore che viene effettivamente percepito, in contrapposizione al colore quot;globalequot; tradizionale.
Gli impressionisti svilupparono una metodologia di lavoro diversa dalle correnti naturalistiche che li precedettero.
Come i paesaggisti della "Scuola di Barbizon", alla pittura in studio preferirono la pittura all'aria aperta ("en plein air"). Ma rispetto ad essi eseguivano l'opera quasi interamente di fronte al soggetto, in modo da coglierne i reali valori cromatici, riservandosi solo perfezionamenti minimi in studio.
Gli artisti erano soliti dipingere assieme, due o tre alla volta, specialmente nella prima parte della loro storia (1863-1874). Per questo i soggetti preferiti erano quasi gli stessi per tutti: stradette di campagna, stagni e corsi d'acqua, boschi, angoli di giardino, spiagge, scogliere, vasi di fiori. Di rado compariva la figura umana, se si eccettuano le opere di Renoir, Bazille e Morisot.
Per cogliere i reali valori cromatici, ripetevano di frequente lo stesso soggetto in diversi momenti del giorno e in diverse stagioni dell'anno. Procedevano, quindi, per cicli tematici (soprattutto dopo il 1880), denotanto un interesse maggiore per gli effetti naturali che per il soggetto in se stesso.
La focalizzazione dell'"Impressionismo" sugli aspetti cromatici determinò alcune scelte tecniche importanti. Innanzitutto, lo scarso interesse per il disegno, elemento questo che valse loro giudizi pesanti da parte della critica del tempo. Inoltre, l'impiego di tutto la gamma di tinte possibili, la stesura dei colori puri, sotto forma di pennellate a macchie, rinunciando a mescolanze e alle velature.
Le origini dell'"Impressionismo" risalgono all'incirca al 1862, quando Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Frédéric Bazille e Alfred Sisley si conobbero nello studio di Charles Gleyre a Parigi. L'influenza della "Scuola di Barbizon", l'incontro con Edouard Manet e Camille Pissarro e la loro esclusione dall'ambiente artistico ufficiale di Parigi li portarono a condurre le prime esperienze pittorico assieme e in modo autonomo rispetto alle tendenze del tempo.
L'inizio ufficiale viene considerata la famosa mostra degli "artisti indipendenti", tenutasi nel 1874 nello studio del fotografo Nadar e conosciuta anche come "Prima mostra impressionista". In quell'occasione, il critico Louis Leroy, in una recensione della mostra sulla rivista "Charivari", definì in senso dispregiativo "impressioniste" le opere di Claude Monet e compagni per sottolineare il loro aspetto apparentemente approssimato e trasandato. Il termine piacque, però, agli artisti, che se ne appropriarono.
I principali esponenti dell'"Impressionismo" francese furono Camille Pissarro, Frédérick Bazille, Claude Monet, Berthe Morisot, Pierre-Auguste Renoir e Alfred Sisley. Altri interpreti furono: Gustave Caillebotte, Mary Cassatt, Paul Cézanne, Edgar Degas, Jean-Louis Forain, Paul Gauguin, Armand Guillaumin.
La loro esperienza si propagò nel resto d'Europa, influenzano singoli interpreti o interi gruppi. In particolare, in Italia, Belgio, Danimarca, Norvegia, Polonia, Ungheria, Romania, Spagna e Stati Uniti. In Italia spicca i casi di Federico Zandomeneghi, Filippo De Nittis e dei "Macchiaioli".