Storia dell'arte: arte moderna
"Die Brücke".
"Die Brücke" e "Fauvisme" a confronto
Sullo scenario artistico europeo di inizio '900 è frequente vedere accostati il "Fauvisme" e "Die Brücke". In effetti, sono molti gli elementi in comune ai due movimenti, sia a livello ideologico che stilistico. Elementi che hanno spesso portato la critica a considerarli emblematici del più vasto filone dell'Espressionismo.
Entrambi hanno un atteggiamento critico nei confronti della società e del potere. Entrambi mirano a una pittura nuova e libera dalle costrizioni.
Sul piano stilistico è comune ad entrambi la semplificazione della composizione e delle forme. Entrambi fanno uso di tinte forti e contrastanti, che conferiscono un aspetto aspro e aggressivo alle opere. Una conseguenza dell'apprezzamento da parte di entrambi i gruppi per la pittura di Gauguin, van Gogh e Munch.
Le analogie non possono, però, nascondere le differenze.
La prima è di carattere ideologico, e riguarda il senso di disagio nei confronti della vita urbana presente in molte opere della "Brücke". Disagio che tocca l'apice nelle scene di strada di Kirchner e in alcune composizioni allegoriche di Nolde. Ad esso si contrappone un sentimento di nostalgia per la natura e per la vita più semplice e genuina dei paesi esotici.
L'atteggiamento negativo nei confronti della vita quotidiana e della società borghese si riflettono nell'inquietudine che pervade le composizioni espressioniste. Un'inquietudine che viene trasmessa dai soggetti, dalle linee spigolose e dall'asprezza di alcune defomazioni, e che è in contrasto con la raffinata colorazione e la sinuosità dei quadri di Matisse e compagni.
Gli artisti dei due gruppi giunsero quasi contemporaneamente alla scoperta della scultura negra.
Quelli della "Brücke" videro la scultura negra e gli intagli polinesiani nella sezione etnografica dello Zwinger di Dresda. Questa esperienza, combinata con la riscoperta della scultura antica tedesca, influenzò lo stile semplificato e spigoloso della loro pittura. Analogamente, i "Fauve" videro le maschere africane a Parigi. Ma questo esperienze si combinò con il fascino per l'eleganza delle stampe giapponesi.