Storia dell'arte: arte moderna

"Die Brücke": caratteristiche, storia, esponenti

Otto Müller, "", 1920 (partic.)"Die Brücke" (in italiano "Il ponte") è la corrente più importante di tutto l'Espressionismo.
Venne fondata a Dresda il 7 giugno 1905, da parte di quattro studenti di architettura alla Technische Hochschule: Ernst-Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl. Quasi subito se ne distaccò Bleyl, mentre nel 1906 si unirono agli altri anche Max Pechstein e Emil Nolde.

In occasione della fondazione Kirchner realizzò una xilografia che doveva servire da manifesto programmatico. In essa appariva la denominazione Künstlergemeinschaft "Die Brücke", letteralmente Comunità di artisti "Il ponte". "Die Brücke" si proponeva, quindi, come comunità di lavoro e di programma.
Dal programma emerge l'intento di contribuire al rinnovamento spirituale dell'arte, in contrasto sia con la visione accademica, che con quella impressionista e secessionista.
Alla base di questo progetto vi era una comunanza di esperienze e una concezione condivisa dei rapporti sociali, dell'arte e del ruolo dell'artista. Gli aspetti salienti erano:

  • la critica del potere e dell'autoritarismo guglielmino,
  • l'avversione nei confronti del perbenismo e dello squallore piccolo-borghese,
  • il senso di disagio nei confronti della vita urbana,
  • la nostalgia per una vita più pura e genuina,
  • l'esigenza di un rinnovamento dei rapporti sociali,
  • il proposito di stabilire un ponte (Die Brücke) tra le persone,
  • l'esigenza di un'arte libera e fusa con la vita,
  • la scoperta della scultura primitiva e oceanica,
  • la riscoperta della scultura tedesca medievale e rinascimentale.

Sul piano artistico gli artisti della "Brücke" presero le distanze in modo netto dalle correnti oggettive del tempo, che miravano alla raffigurazione del mondo nella sua apparenza reale o nei suoi contenuti simbolici.
Il loro interesse si concentrò sull'esigenza di dare voce al "mondo interiore", rappresentare in forma pittorica la realtà inafferrabile dell'emozione. L'obiettivo era di tale portata da subordinarvi anche la forma, differenziandosi in ciò dai cugini Fauves francesi, più soggiogati all'armonia della composizione.
Dopo la "Brücke", l'espressione dell'emozione divenne il generico trait-d'union di tutte le esperienze riunite sotto la definizione di "Espressionismo". In questo ambito alcuni attributi caratterizzarono gli artisti della "Brücke" dalla moltitudine dei compagni di strada espressionisti:

  • il desiderio di esprimere la falsità della lusinga modernista,
  • l'ambiguità della civiltà urbana, vero misto di progresso, senso di solitudine e minaccia,
  • il rimpianto, un po' nostalgico, della natura e l'impossibilità dell'uomo a fondersi con essa,

La visione ideologica degli membri della "Brücke" si riflette nel loro linguaggio pittorico, essenziale e alquanto semplificato. Nella sua elaborazione gli artisti riversarono l'apprezzamento per la pittura di van Gogh, Gauguin, Rousseau, Munch, Matisse. Vi combinarono, inoltre, la conoscenza della scultura africana e polinesiana, espressioni di un'arte genuina e pura, ricca di motivi di anticlassica bellezza.

La pittura della "Brücke" si caratterizza per:

  • l'alterazione dello spazio e della prospettiva,
  • il taglio particolare del quadro, volto a sottolineare l'effetto emozionale,
  • la definizione di contorni netti e taglienti, spesso evidenziati da tratti di nero,
  • l'impiego di tinte forti e contrastanti, non mescolate, in stesure piane,

Nelle composizioni domina spesso la figura umana, sotto forma di nudi e bagnanti. Compaiono spesso anche paesaggi, scene cittadine, interni.
Nel 1910, già ripartito Nolde per Seebüll, presso la Galerie Arnold di Berlino ebbe luogo la prima mostra importante della Brücke. Ad essa presero parte Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff, Pechstein, lo svizzero Cuno Amiet e Otto Müller in qualità di ospite. Da questo incontro derivò l'adesione di Müller, che nel 1911 convinse i compagni a trasferirsi tutti Berlino. Qui il gruppo rimase fino allo scioglimento, avvenuto alla fine del 1913.

Un aspetto fondamentale della loro attività fu poi la produzione grafica, di cui diventarono maestri, specie nella pratica della xilografia. Importantissimi a questo riguardo i lavori di Kirchner, Heckel e Schmidt-Rottluff.

"Die Brücke" si è differita dalle correnti che l'hanno preceduta per la quantità di stimoli che ha saputo raccogliere e per il grande respiro apportato alla cultura artistica tedesca e perfino internazionale.