Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC), Milano
Edificio
La facciata di Palazzo Reale, sede del futuro Museo del Novecento
Le collezioni del Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC) di Milano sono state a lungo allestite in via provvisoria nelle sale al secondo piano di Palazzo Reale.
Agli spazi espositivi si accedeva dall'arco che, affacciandosi su Piazzetta Reale, porta al cortile centrale del palazzo. Sotto l'arco, si imboccava il secondo ingresso sulla destra. Un ascensore, o una originale rampa di scale, consentivano di raggiungere il piano alto dell'edificio, dove era situato il museo.
Gli spazi espositivi si presentavano articolati sotto forma di un lungo corridoio ad "L", sul quale si affacciavano piccole sale, in parte intercomunicanti tra loro. La luce naturale che filtrava dalle finestre, i soffitti bassi, l'atmosfera intima e raccolta che vi regnava, non nuocevano più di tanto alle opere del primo '900, quasi sempre di piccolo formato. Ben diverso il discorso per le opere del dopoguerra, e soprattutto per quelle dell'ultimo trentennio.
In generale, la struttura risultava inadatta allo scopo. A rendere difficoltosa la visione delle opere, negli ultimi tempi era venuto ad aggiungersi uno stato di trasandatezza veramente intollerabile.
La chiusura del Civico Museo d'Arte Contemporanea non è servita a lenire la sofferenza.
Il Comune di Milano ha stipulato una convenzione con il Museo della Permanente di Via Turati, allo scopo di esporvi una selezione delle opere più significative del primo '900. Un'altra parte delle opere, la collezione Jucker, è stata sistemata nel bel mezzo dell'arte dell'800, presso la Galleria d'Arte Moderna. I visitatori devono pazientare ancora, nell'attesa che venga terminata la ristrutturazione di quella che dovrebbe divenire la sede definitiva.