Germania: città della Germania
Introduzione sulle città della Germania:
nei nuovi Länder orientali
Inaugurazione Galerie "Clara Mosch", Karl-Marx-Stadt (Chemnitz), 1977
Il colossale processo di riconversione che interessa la vita economica e sociale nei cinque nuovi Länder orientali, lontani eredi della ex-DDR, ne ha trasformato radicalmente anche l'assetto culturale.
Degli anni della DDR è rimasto poco o nulla. Le figure dominanti sulla scena artistica di allora sono cadute in disgrazia, o hanno quantomeno perduto prestigio e potere.
Berlino Est, Lipsia e Dresda erano i maggiori centri artistici di un tempo.
All'epoca, il mercato dell'arte sostanzialmente non esisteva. Gli artisti vivevano soprattutto della committenza e degli incarichi pubblici. Aghi della bilancia e centri del potere erano il Verein Bildender Künstler o VBK (l'associazione degli artisti) e le scuole d'arte. Chi non ne faceva parte, o era in dissidio con i loro dirigenti, era praticamente estromesso dalla vita pubblica. Unica alternativa era quella di operare in una sorta di sottobosco emarginato, sottoposto al controllo vigile della famigerata Stasi, la polizia segreta. In questo sottobosco si sono svolte innumerevoli storie artistiche. L'irrompere sulla scena del crollo del muro e della "riunificazione" ha acceso l'interesse attorno a molte di esse.
Prima della riunificazione il quartiere storico della cultura di Berlino Est era il Prenzlauer Berg. Dopo il 1989, l'attenzione si è spostata sul reticolo di vie attorno a Oranienburger Strasse, un tempo ghetto di emarginati e oggi terreno di conquista di galleristi e di operatori culturali. Qui nei primi anni '90 si sono concentrate e manifestate molte delle energie artistiche cresciute all'ombra del regime di Honecker.
Galerie Eigen+Art, una galleria storica nella Germania dell'Est, Lipsia 1992
Dalla riunificazione Dresda ha tratto soprattutto le energie per completare la lenta e difficile opera di ripristino del suo originale volto barocco, perduto in seguito ai vergognosi bombardamenti del 13 e 14/2 1945.
Emblema delle grandi trasformazioni è però Lipsia.
Prima della "svolta", Lipsia era sede di una grande scuole d'arte e di una delle correnti artistiche di maggior influenza della ex-DDR. Inoltre, ospitava alcune delle storie artistiche "non ufficiali" più importanti. È il caso, ad esempio, degli artisti facenti capo alla galleria Eigen+Art, affermatasi all'inizio degli anni '90 come uno dei più interessanti punti di raccolta dell'arte dell'Est.
Lipsia, oggi, si batte per riconquistare il suo ruolo di grande centro fieristico. Le grandi trasformazioni in atto si estendono però anche a tutto il complesso delle attività culturali. Quelle artistiche appaiono orientate in particolare verso l'arte contemporanea, un atteggiamento oggi prevalente tra la maggior parte delle istituzioni culturali dell'Est, dopo l'iniziale abbuffata di modelli occidentali.
In ogni caso bisognerà attendere ancora alcuni anni per vedere il vero volto delle città di quest'area, e capire come si è effettivamente evoluta la loro vita artistica. La relativa vicinanza a Berlino, al centro di grandi cambiamenti, aggiunge ulteriori elementi d'incertezza.