Kasimir Malevich
Attività artistica di Kasimir Malevich.
L'elaborazione del Suprematismo (1914-27)
L'elaborazione del Suprematismo da parte di Kasimir Malevich risale alla metà degli anni '10.
Dopo aver sperimentato vari modi della pittura, Malevich sembra voler trarre le sue conclusioni. Le principali correnti del tempo, cubismo e futurismo, si riferiscono tutte alla realtà oggettiva. L'artista aspira invece ad un tipo di arte che superi la limitatezza della realtà oggettiva e si traduca in sensibilità e emozione pura.
Al 1914 risalgono le ultime opere di impianto cubista. Alla fine dello stesso anno nascono le prime opere suprematiste. Tra esse spicca in particolare il Quadrato nero su fondo bianco. In esse si concretizza già in pieno l'ideale formale di Malevich.
Secondo Malevich l'opera d'arte deve essere pura pura espressione emozionale, slegata da qualsiasi intento rappresentativo e utilitaristico. Scopo del suprematismo è ricreare stati puramente emozionali, senza alcun legame con la realtà. Eliminando qualsiasi riferimento oggettivo, l'arte non può che essere astratta, non-oggettiva.
Da un punto di vista formale, l'annullamento del dato oggettivo comporta innanzitutto la soppressione dei concetti di prospettiva, orizzonte, spazio tridimensionale. La composizione nasce dallo sviluppo della linea retta e dalla sua proiezione bidimensionale: il piano, le forme geometriche. Sulla superficie bianca della tela campeggiano tratti neri e aree monocromatiche, disposte ritmicamente all'interno di uno spazio indefinito.
Le aree colorate presentano forme semplici: cerchi, quadrati, rettangoli, trapezi, croci, ovali. Il loro orientamento reciproco è dettato da principi intrinseci, che tengono conto delle proprietà dei colori, delle linee e delle forme.
L'organizzazione delle forme pittoriche sulla tela produce così effetti di tensione, che combinandosi tra loro evocano sensazioni complessive di dinamismo o, al contrario, di stasi.
A un'idea di dinamismo si riferiscono varie tele degli anni 1915-17, intitolate Suprematismo dinamico. In esse si percepiscono effetti di rotazione, attrazione, repulsione.
In altri casi predominano esigenze di sintesi. Forme essenziali sembrano aleggiare statiche su uno spazio infinito, suggerendo sensazioni di monumentalità, quando non, addirittura, sacralità (Croce nera del 1915, Suprematismo del 1921-27). In questo contesto nasce anche una delle operazioni più radicali dell'arte del primo '900: dopo il Quadrato nero su fondo bianco del 1914, con Bianco su bianco Malevich elimina gli effetti cromatici per affidarsi interamente alle tensioni delle forme.