Alfred Sisley
Attività artistica di Alfred Sisley
Alfred Sisley è uno dei principali protagonisti dell'Impressionismo francese.
A dispetto di un certo legame con la tradizione pittorica inglese di paesaggio, il suo lavoro incarna pienamente i principi che caratterizzarono il grande movimento.
Molto apprezzato dagli amici e compagni di strada, in vita soffrì pesantemente del disinteresse da parte del pubblico e della critica.
I primi interessi di Sisley sono rivolti a Turner, Constable, e soprattutto Corot. Ma la sua carriera artistica inizia effettivamente nel 1862, quando entra nell'atelier di Gleyre.
L'avversione per la pittura accademica e l'attrazione per la pittura realista e di paesaggio, lo accomunano ad altri tre allievi dello studio: Claude Monet, Pierre Auguste Renoir e Frédérick Bazille. Da allora le vicende artistica di Sisley si intrecciano indissolubilmente con quelle degli altri tre.
Con loro prende l'abitudine di lavorare all'aria aperta, nei dintorni di Parigi e Fontainebleau. Sempre con loro trascorre le serate al Café Guerbois, luogo di infinite discussioni sull'arte. Manet è il principale punto di riferimento. Ma, ma tra gli altri, vi incontra anche Degas e Pissarro. Alla fine, il giovane artista si ritrova a far parte di una schiera di spiriti alternativi, in netto contrasto con il mondo dell'accademia e dell'arte più alla moda.
Alfred Sisley si dedicò con assoluta devozione alla pittura di paesaggio. Tranne rarissimi casi, infatti, nel corso dei suoi 35 anni di attività dipinse solo paesaggi, vedute e qualche marina.
Le prime opere significative risalgono alla metà degli anni '60. Sono paesaggi dipinti all'aperto a Fontainebleau, Chailly e Marlotte, in cui predominano colori spenti, tonalità sobrie, ma da cui prorompe anche un grande senso dello spazio. In essi ancora traspare l'influenza di Courbet, Corot e dei Barbizon: Daubigny e Diaz specialmente. Ma rispetto a questi si attenua la vena emozionale, quasi l'artista cercasse di distanziarsi dal soggetto, per guardarlo in modo più oggettivo. Già in queste opere Sisley manifesta quel profondo interesse per la luce e gli effetti atmosferici, che diverrà uno degli ingredienti fondamentali della pittura impressionista matura.
Gli anni '70 costituiscono il periodo migliore di tutta l'attività artistica di Sisley. L'artista dipinge a Louveciennes, Argenteuil, Bougival, Marly-le-Roi, Moret. Come in precedenza, si tratta di paesaggi, vedute fluviali, scorci di paesi. Al centro della scena figurano strade sassose attorniate da casupole e locande, angoli di villaggio, campi ricoperti di neve, le sponde della Senna inondate di luce.
L'autore non tradisce alcun interesse per le sensazioni prodotte in lui dagli spettacoli della natura. La mente e il pennello sono completamente assorbiti dalla foga di indagare gli effetti di luce sulle case, le ombre sulle distese di neve, i riflessi sull'acqua, il gioco delle nubi nel cielo, il mutare dei colori al variare delle stagioni.
A prima vista la pittura di Sisley potrebbe sembrare meno coraggiosa e rivoluzionaria di quella dei colleghi. L'impianto compositivo delle sue tele è più tradizionale. Le sue soluzioni cromatiche risultano più delicate e ricche di sfumature, non raggiungono quasi mai l'audacia di certi accostamenti di Monet o Renoir. Ma esaminando con attenzione le sue tele, esse si rivelano quanto mai rigorose sia nella loro oggettività descrittiva che nell'impiego della tecnica impressionista.
Ad esemplificare quanto detto bastano le incredibili tele del 1876 dedicate all'inondazione a Port-Marly (L'inondazione a Port-Marly, La barca durante l'inondazione, Port-Marly). In esse nulla sembra tradire la drammaticità dell'avvenimento. Al contrario, si rimane soggiogati dal gioco della luce sull'acqua, sulle case, nel cielo. Al punto da ricavarne quasi un'impressione di calma serena, in evidente contrasto con la situazione di pericolo.
L'attività artistica di Sisley negli anni '80 risulta meno felice.
Le opere probabilmente risentono delle vicende familiari e finanziarie, che tra l'altro lo costringono a tentare anche compromessi stilistici allo scopo di attirare un collezionismo più borghese e convenzionale. Questa crisi personale si riflette su tutto quanto. La pennellata diviene più larga. I colori si fanno più drammatici, legati ai toni del viola e dell'arancione.
L'artista si stabilisce definitivamente nella provincia dell'Île de France (Veneux-Nadon prima, Moret-sur-Loing per il resto della vita). I soggetti gli vengono offerti dall'abitato di Moret e dai suoi dintorni: vedute fluviali, scorci di paese, ecc. Tipica in questo senso è la serie dedicata alla Chiesa di Moret (1893-1894). Ma al centro della scena sono sempre l'acqua con i suoi riflessi, il cielo con le sue masse nuvolose, il mutare dei colori dei prati nelle diverse stagioni.
Negli ultimi anni di attività si avverte un'attenzione eccessiva agli aspetti tecnici. E questo forse gli fa perdere in freschezza e inventiva.
A dispetto di questa caduta finale di qualità, Alfred Sisley resta comunque uno dei più puri interpreti dell'impressionismo. Il più puro in assoluto se lo si giudica dal punto di vista della fedeltà alla pittura di paesaggio e all'impressione visiva.