Henri de Toulouse-Lautrec
Biografia di Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec Montfa (Henri Marie Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa) nasce ad Albi nel 1864.
La famiglia, agiata e di nobile stirpe, è proprietaria di numerose tenute.
Nel 1872 Toulouse-Lautrec si trasferisce a Parigi. Henri frequenta il Lycée Fontanes, dove si segnala per la sua intelligenza, ma anche per la sua vivacità. Purtroppo nel 1875 deve essere ritirato a causa del manifestarsi di quella malattia che lo segnerà per sempre.
Henri soffre di nanismo e di eccessiva fragilità ossea. In tempi successivi subisce una frattura dei femori, che lo rende storpio. Questa situazione, disdicevole per l'onore della famiglia, è una delle ragioni alla base della separazione non ufficiale, ma di fatto, dei genitori.
Le vicissitudini di salute costringono Toulouse-Lautrec a lunghe convalescenze. È così che prende confidenza con la pittura. Si reca a Parigi dove visita le mostre e prende qualche lezione dal pittore René Princeteau.
Comincia a disegnare con sempre maggiore accanimento. Nel 1881, a Nizza, riempie di disegni un taccuino di viaggio, il Cahier Zig-Zags.
Nella primavera del 1881 si reca a Parigi, per dedicarsi stabilmente alla pittura. Riprende a frequentare lo studio di Princeteau. Quindi, nel 1882, decide di seguire le lezioni di Léon Bonnat. Dopo qualche mese entra nell'atelier di Fernand Cormon. Si stabilisce nello stesso edificio dove vive e lavora Edgar Degas. Da lui deriva l'interesse per le stampe giapponesi.
Nel 1884 apre uno studio insieme ad Albert Grenier, ma lavora spesso all'aperto, o nei locali. È infatti un assiduo frequentatore dei caffè-concerto, delle sale da ballo e dei teatri. I suoi ritrovi preferiti sono il Moulin de la Galette, Le Chat Noit e Le Mirliton, il locale rilevato da Aristide Bruant. L'atmosfera di questi luoghi gli fornisce lo spunto per ritrarre cantanti, ballerine, clienti ai tavoli. Per non urtare la famiglia sceglie di firmarsi con lo pseudonimo "Tréclau".
Nel 1886 prende in affitto un nuovo studio. Comincia una breve e tumultuosa relazione con Suzanne Valadon. Partecipa al Salon des Artistes Incohérents e collabora con varie riviste minori. Nello stesso anno incontra Vincent van Gogh, del quale realizza un ritratto a pastello. Grazie a lui inizia il rapporto con Theo van Gogh e la galleria di Goupil. Assieme espongono al Café Tambourin (1887).
Nel 1888 partecipa all'esposizione del gruppo Les XX a Bruxelles. La sua fama aumenta e riviste sempre più importanti si rivolgono a lui: "Courrier Français", "Paris Illustré". Decide di abbandonare il nome d'arte e di firmarsi con il suo nome vero "T-Lautrec".
Nel 1889 viene inaugurato il Moulin Rouge, locale di cui Toulouse-Lautrec diviene assiduo frequentatore. Da qui trae spunto per numerose opere oggi celebri, tra cui Ballo al Moulin Rouge, presentata al Salon des Indépendants e molto apprezzata dal critico Fénéon. Espone anche al Salon des Incohérents e nuovamente a Bruxelles per la mostra del gruppo Les XX (1990). Nel 1891 è la volta del Circle Volney, da cui ottiene ottimi giudizi e recensioni su prestigiosi giornali.
Il 1891 segna una svolta importante per la carriera di Toulouse-Lautrec. Bonnard gli mostra un suo manifesto e lo presenta al suo stampatore. Toulouse-Lautrec ne rimane affascinato. Il primo manifesto, Moulin-Rouge La Goulue (1891), ottiene uno straordinario successo. Gli arrivano allora nuove commissioni da vari locali: Moulin Rouge, Divan Japonais, Les Ambassadeurs. Tra il 1892 e 1893 realizza i famosi manifesti per Aristide Bruant, Jane Avril, Caudieux.
Nello stesso periodo comincia a dedicarsi alla litografia.
Con il 1893 ha inizio per Toulouse-Lautrec una fase densa di avvenimenti.
Partecipa a numerose mostre. A parte le solite a Parigi e Bruxelles, espone da Goupil-Boussod-Valadon (1893), al Salon des Cent e al Royal Aquarium di Londra (1894, 1896).
Sulle ali del crescente successo viaggia spesso: Belgio, Olanda, Inghilterra, Spagna, perfino San Pietroburgo (1897).
Nel 1895 Toulouse-Lautrec esegue alcune scene per un lavoro teatrale.
Le sue illustrazioni godono di un favore sempre crescente. Per cui gli giungono richieste da varie riviste: "Courrier Français", "Figaro Illustré", "L'Art Français", "Revue blanche". Realizza ancora manifesti e litografie: ad esempio le litografie per Le Storie naturali di Renard (1897) e i due album di litografia dedicati a Yvette Guilbert (1894, 1898).
A varie riprese Toulouse-Lautrec fissa la sua dimora-studio all'interno di case chiuse: prima in quella di rue d'Amboise, poi in rue de Moulins. Qui incontra amici e colleghi, ma soprattutto indugia a studiare le ragazze e i loro frequentatori. L'esperienza diretta di questo mondo costituisce una fonte inesauribile da cui scaturiscono dipinti, incisioni, illustrazioni. Spicca tra tutti Elles (1896), straordinario album di litografie incentrate proprio sull'ambiente del bordello.
Ai successi in campo artistico si contrappongono le continue frustrazioni per la sua condizione fisica. Toulouse-Lautrec attorno alla metà degli anni '90 si trova a convivere con crisi di depressione e con l'alcolismo.
Col tempo però il stato fisico va degenerando ulteriormente. Nel 1898 non produce quasi niente, in preda all'alcool e minato dalla sifilide.
Nel 1899 viene ricoverato in una clinica a Neuilly per disintossicarsi. Una volta dimesso, viene affidato a Paul Viaud, amico di famiglia. Con lui vive prima ad Albi, quindi a Le Havre, e poi a Parigi.
Nel 1900 partecipa all'Esposizione universale di Parigi nella sezione dedicata ai manifesti. Espone anche a Bordeaux e Budapest.
Henri de Toulouse-Lautrec muore a Parigi nel 1901, colpito da emorragia cerebrale.