Mostre di arte moderna e contemporanea

Il mistico profano. Omaggio a Modigliani

19 marzo - 20 giugno 2010

Museo d'Arte di Gallarate - MAGa
Via De Magri, Gallarate (VA)
Tel. 0331-791266
Orari: mar-dom 10-12:20 14:30-18:20, lunedì chiuso

Il 19 marzo 2010 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo d'arte moderna e contemporanea di Gallarate, che ha preso il posto della storica GAM.
L'istituzione, che ha anche un nome più divertente e facile da ricordare, MAGa, è stata inaugurata con una mostra di grande richiamo, dedicata ad Amedeo Modigliani, uno dei più importanti artisti del '900, di cui vengono proposti dipinti e disegni, che arrivano da musei e collezioni di grande prestigio, come la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, la GNAM di Roma, la Pinacoteca di Brera, i Musei Civici di Milano, la Fondation Gianadda di Martigny, la Estorick Collection di Londra e l'Israel Museum di Gerusalemme.

Il percorso espositivo, allestito da Maurizio Sabatini, che, in passato, si è occupato delle scenografie di Baaria di Tornatore, prende il via al piano inferiore con una serie di disegni e gouache, che il più delle volte si ricollegano al motivo delle cariatidi. Un soggetto molto amato da Modigliani e che richiama alla mente il suo profondo interesse per la scultura. L'artista, infatti, avrebbe voluto dar vita a un "Tempio all'Umanità e alla Bellezza", sostenuto da queste figure femminili, ma, per motivi di salute, aveva dovuto abbandonare la pratica scultorea e quindi anche questo progetto.
L'intrigante Nu couché (1917) della Pinacoteca Agnelli, scelto anche per la copertina del catalogo, introduce al piano superiore, dove si concentrano alcuni capolavori, che testimoniano l'interesse di Modigliani per la ritrattistica (Ritratto di Jean Alexandre, 1909; Ritratto di Moïse Kisling, 1915; Ritratto del pittore Celso Lagar, 1915; Ritratto di Paul Guillaume, 1916; Ritratto di Zborowsky, 1916), e alcuni nudi di donna, tra cui spicca il Nudo sdraiato (1918-19) della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

I dipinti, che non sono moltissimi, sono affiancati da 250 documenti originali, tra cui lettere, scritti, materiali di studio e fotografie, che permettono di approfondire la personalità di Modigliani, troppo spesso legata alla figura dell'"artista maledetto e bohémien". Grazie a questo materiale, messo a disposizione dal Modigliani Institute di Roma, si riescono, infatti, a ricostruire i contesti in cui l'artista ha vissuto e sviluppato il suo pensiero.
Modigliani, infatti, si forma prima a Livorno, dove frequenta i corsi di Guglielmo Micheli, e poi a Firenze, dove segue gli insegnamenti di Fattori. Si sposta quindi a Venezia, dove ha l'opportunità di vedere le Biennali e conoscere l'arte francese di fine '800, che è quella degli impressionisti e di Toulouse-Lautrec.
La scoperta di questi artisti è la molla che lo spinge a partire per Parigi, dove entra in contatto con l'ambiente artistico di Montmartre, frequentato da personaggi come Pablo Picasso, André Derain, Raoul Dufy, Georges Braque, Juan Gris, Maurice de Vlaminck, André Salmon e Max Jacob. Modigliani, che, in questi anni, non ha ancora sviluppato uno stile personale, si rifà a Toulouse-Lautrec, Picasso e, soprattutto Cézanne.
Al 1909 risale un altro felicissimo incontro, quello con Constantin Brancusi, che gli fa amare la scultura. Sono gli anni delle "cariatidi" e delle teste di donna, che molto devono all'arte egizia e africana.
Cinque anni dopo, costretto ad abbandonare le arti plastiche, Modigliani riprende a dipingere e realizza una serie di straordinari ritratti di pittori e personaggi dell'epoca, amici, mercanti e compagne di vita. Figure essenziali e schematiche, enigmatiche e fuori dal tempo, che possono essere considerate icone di una bellezza assoluta. Di poco più tardi sono incvece alcuni sensuali nudi di donna, nei quali la figura femminile perde molto del suo carattere ideale facendosi riconoscere come presenza fisica e carnale. Due facce della stessa medaglia, che Ungaretti sembra aver colto perfettamente quando dice che l'originalità di Modigliani risiede "in questo equilibro tra l'ossessione e la calma, tra la forza e la debolezza, tra la decomposizione e l'entusiasmo".
La mostra si apre e si chiude con un video, sempre lo stesso, nel quale alcuni critici d'arte, tra cui Vittorio Sgarbi, parlano della vita e dell'opera di Modigliani.

I lavori esposti, che, secondo l'Institut Archives Légales di Roma, che ha collaborato alla realizzazione di questa mostra, sono tutti autentici, sono stati selezionati da un Comitato scientifico, presieduto da Claudio Strinati. Il coordinamento generale della rassegna è stato affidato però a Cinzia Chiari, che è responsabile del censimento delle opere della Collezione d'Arte Eni Spa.

La mostra è arricchita da un vasto programma di attività didattiche e laboratori per tutte le età ed è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Electa, che contiene interessanti interventi di Emma Zanella, Claudio Strinati, Beatrice Buscaroli, Mason Klein, Davide Brullo, Maria Teresa Benedetti, Vittorio Sgarbi e Renato Miracco.

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