Espressionismo Astratto
Caratteristiche dell'Espressionismo Astratto.
Gli artisti principali dell'Espressionismo Astratto
L'Espressionismo Astratto ha raggiunto il suo apice tra il 1947 e il 1956, anno della morte accidentale di Jackson Pollock.
In questo periodo i principali protagonisti raggiungono la maturità stilistica e definiscono il repertorio di immagini che li hanno resi famosi. Nello stesso tempo, comincia anche a farsi strada una nuova generazione di artisti americani, che subiscono il fascino dei loro predecessori. Per essi l'Espressionismo Astratto non rappresenta l'approdo di un lungo processo di maturazione, ma l'esperienza su cui avviene la loro formazione. I loro punti di riferimento non sono più i grandi maestri dell'arte moderna europea, ma le nuove stars dell'arte americana.
A dominare la scena nei primi anni '50 sono soprattutto Pollock e de Kooning.
Jackson Pollock (1912-1956) gode della massima considerazione da parte della critica e dei media. Tra il 1946 e il 1947 sperimenta la tecnica del "dripping (sgocciolatura)", che consiste nel far gocciolare il colore puro dal pennello o dal barattolo direttamente sulla tela. Ma mentre in quegli anni le sgocciolature si sovrappongono a intrichi di linee e segni tra i quali affiorano ancora lontani ricordi di bestie e figure mitiche, attorno al 1950 diventano protagonista assolute. Grandi tele stese sul pavimento vengono ricoperte di un fitto intreccio di linee e spruzzi che, con i loro percorsi ondulati, raccontano i movimenti ritmici dell'artista. Pollock trasforma il quadro nel luogo rituale della sua esistenza di artista.
Il personaggio di riferimento per gran parte degli artisti è, invece, Willem de Kooning (1904-1999), considerano quasi un mito. Nel 1948 produce grandi tele in cui assembla parti anatomiche, in parte cancellate, su una specie di architettura tardo-cubista. L'anno dopo comincia a lavorare al famoso ciclo delle Women (Donne). A colpi di poderose pennellate e grattature, l'artista cancella parti delle immagini di donna, Le deforma, trasfigurandole in mostri di grande vitalità espressiva.
Oltre ai due già citati, rientrano nell'ambito della corrente gestuale dell'Espressionismo Astratto anche Franz Kline, Robert Motherwell.
Alla fine degli anni '40, Franz Kline (1910-1962) dipinge grandi forme espressioniste, che nella prima metà degli anni '50 diventano completamente non figurative. Grandi pennellate nere si stagliano su fondali bianchi, dando luogo a presenze monumentali.
La pittura di Robert Motherwell (1915-1991) si trasforma verso la fine degli anni '40. L'impianto tardo cubista lascia il posto a gigantesche campiture cromatiche irregolari, di forma all'incirca rettangolare e ovoidale, affiancate in orizzontale su fondali bianchi. Le fonti d'ispirazione sono la guerra civile spagnola e la corrida, che danno il titolo a tutto il ciclo: Elegy to the Spanish Republic.
La corrente contemplativa dell'Espressionismo Astratto nella sua prima ondata è impersonata da Mark Rothko, Adolph Gottlieb, Clyfford Still, Barnett Newman, Ad Reinhardt.
Nel momento cruciale della sua formazione Mark Rothko (1903-1970) combina il suo interesse per i miti e la simbologia arcaica con il linguaggio surrealista. Ma sul finire degli anni '40, dissolve i simboli e le forme organiche in campiture irregolari monocrome, fluttuanti su sfondi slavati e omogenei. Tra il 1949 e il 1950 queste campiture si trasformano in grandi bande monocrome rettangolari, sovrapposte e fluttuanti su sfondi omogenei. È il culmine dell'astrazione. Con le loro enormi dimensioni e la loro sensibilità, le tele di Rothko coinvolgono l'osservatore in un'intensa esperienza spaziale che invita alla contemplazione.
Negli anni '40 Adolph Gottlieb (1903-1970) condivide lo stesso interesse per i miti e i segni arcaici di Rothko. Le grandi tele dipinte dopo il 1952 combinano elementi gestuali su un impianto complessivo di carattere contemplativo. Nelle più tipiche, dipinte dopo il 1959, due forme campeggiano sullo sfondo monocromo, sovrapposte in senso verticale. La superiore si presenta sotto forma di disco regolare, fluttuante sopra una massa caotica, costituita da pennellate energiche e sgocciolature. In un contesto che ispira un misterioso senso di trascendenza sembra ricrearsi il dualismo tra sole e terra, tra ordine e caos.
Alla disposizione regolare delle campiture di Rothko fanno eco le stesure frastagliate e irregolari che coprono le tele enormi di Clyfford Still (1904-1980). In esse assume importanza la dialettica tra zone chiare e zone scure, esaltata dagli stridenti contrasti di colori. Nel complesso assomigliano a giganteschi paesaggi visti dall'alto, lacerati da crepacci e fenditure. Con le loro proporzioni monumentali portano l'osservatore a venirne risucchiato, producendo la sensazione di un dialogo intimo con l'infinito.
Barnett Newman (1905-1970) impersona il lato più radicale del misticismo degli espressionisti astratti americani. Le sue tele ospitano grandi campiture monocrome assolutamente regolari, interrotte soltanto da sottili bande verticali, definite "zip" (cerniere). Riducendo al minimo la piacevolezza pittorica, l'artista si propone di giungere all'essenza stessa della pittura, che è cogliere l'assoluto.
La semplificazione della pittura giunge al massimo stadio con Ad Reinhardt (1913-1967). Lo schema tipico dei suoi quadri è costituito da una griglia di riquadri regolari che si distinguono tra loro per sottili sfumature cromatiche. Le sottili differenze costringono l'osservatore al massimo sforzo di concentrazione, spingendosi al limite della propria capacità percettiva. Al punto estremo di questo processo di riduzione delle differenze cromatiche si trovano alcune opere che non sono monocrome, ma in cui le differenze cromatiche sono talmente piccole da risultare impercettibili.
Altri esponenti della prima ondata dell'Espressionismo Astratto sono Baziotes, Tomlin e Guston.
William Baziotes (1912-1963) non si spinge completamente nel campo dell'astrazione, ma rimane legato a una figurazione basata su figure totemiche e simboli, influenzata dal Surrealismo. Bradley Walker Tomlin (1899-1963) crea sistemi di segni ed elementi calligrafici su un reticolo di derivazione cubista. Philip Guston (1913-1980) nel corso della carriera effettua frequenti cambi di stile. Le tele dell'epoca del suo accostamento all'Espressionismo Astratto presentano delicati intrecci di morbide pennellate verticali e orizzontali, che affiorano su sfondi chiari.