Gustav Klimt
Attività artistica di Gustav Klimt.
Il periodo "d'oro" (1905-09)
Nel 1903 Klimt effettua un viaggio in Italia. Fa tappa a Venezia, Ravenna e Firenze. Rimane molto impressionato dai mosaici bizantini. Ad affascinarlo è il loro splendore, la preziosità, ma soprattutto la straordinaria luminosità. Sono qualità che Klimt va ricercando, nell'intento di depurare la composizione da spunti espressivi.
Negli anni successivi Klimt si dedica a impegnativi progetti, come la decorazione di palazzo Stoclet a Bruxelles. Esegue alcuni grandi ritratti: Ritratto di Fritza Riedler (1906), Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907). Dipinge anche composizioni complesse a carattere allegorico: Le tre età della donna (1905), Il bacio (1907-08).
In alcune opere precedenti Klimt aveva già usato l'oro. Era però in funzione essenzialmente decorativa. Serviva, ad esempio, per le cornici, per dare risalto ai gioielli e agli ornamenti: Pallade Atena, Giuditta I.
Dopo il viaggio in Italia l'artista inizia a farne un uso più sistematico e strutturale. L'oro viene impiegato in maniera massiccia, applicato in foglia. Per Klimt assume una nuova funzione: quella di creare uno stacco tra la fisicità della figura e il resto della composizione, sfondo e vesti comprese. In pratica, finisce per isolarne, estraniarne la parte più carnale, confinandola in zone ristrette e ben delimitate. Per questo uso strutturale si parla di periodo "d'oro".
Le composizioni rappresentano prevalentemente figure femminili. Queste appoggiano su prati fioriti, stagliandosi sugli sfondi d'oro: Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907). Circondati da questo mare d'oro e di tasselli colorati, i volti passano quasi in secondo piano. Al loro posto spiccano le ricche cesellature e gli intarsi decorativi delle vesti.
Dall'inizio del '900 in poi la pittura di Klimt acquista un'impronta inquieta e ambigua. Nelle opere del periodo "d'oro" l'ambiguità raggiunge il massimo grado.
Si tratta dell'ambiguità che nasce dal contrasto tra raffinata eleganza e ineluttabilità della morte, tra erotismo e senso della caducità della vita. Sintesi supreme di questo contrasto sono Il bacio (1907-08) e L'abbraccio (1905-09), cartone preparatorio per la decorazione di palazzo Stoclet.