Gustav Klimt

Attività artistica di Gustav Klimt

Gustav Klimt, "La vergine", 1913, (partic.)Gustav Klimt è l'artista austriaco in assoluto più noto e apprezzato.
Il suo nome è legato soprattutto a quello della Wiener Secession (Secessione viennese), versione austriaca del vasto movimento dell'Art nouveau.
Con Hoffmann e Olbrich, Klimt fu uno delle personalità di spicco della Secession. Nel 1897 fu uno dei fondatori e ne divenne il primo presidente. Fu uno dei principali organizzatori delle mostre del movimento, per le quali realizzò manifesti, cartoline d'invito, allestimenti. Partecipò attivamente alla redazione della rivista della Secession, "Ver Sacrum".
Ciò che più conta, Klimt della Secession viene considerato il massimo esponente in campo pittorico. Le sue opere, eleganti, raffinate, ricche di elementi simbolici, incarnano uno stile che influenza tutta una generazione di giovani artisti: Koloman Moser, Karl Moll, Egon Schiele, Oskar Kokoschka.

Etichette a parte, la figura di Gustav Klimt è molto complessa.
In lui trovano espressione istanze proprie di molte nuove correnti di fine secolo: voglia di rinnovamento, reazione all'accademismo ottocentesco, appropriazione di elementi simbolici e allegorici. Su di esse si innestano spunti più specifici dell'ambito art nouveau e secessionista nella fattispecie, di cui Klimt è tra i massimi propugnatori: valorizzazione dell'elemento decorativo, apprezzamento per la pittura e la grafia giapponese.
A questi attributi formali, Klimt aggiunge però anche un'impronta personale, molto drammatica.

I soggetti di Klimt sono essenzialmente di tre tipi:
- composizioni di figure a carattere allegorico
- ritratti femminili, a figura intera o mezzo busto
- paesaggi e vedute (ville, giardini, parchi, orti)

Gustav Klimt, "Ondine - Pesci d'argento", ca 1899, (partic.)Sono soprattutto le composizioni di figure e i ritratti a qualificare la personalità di Klimt in maniera inequivocabile.
Sotto una scorza superficiale raffinata si cela la sostanza ambivalente della pittura di Klimt. Bloccate su fondali dorati, avvolte in vesti cesellate, le sue figure appaiono come sospese tra una dimensione di sensuale, erotica vitalità e una condizione di minaccia e caducità della vita.
Per rendersene conto basta guardare con attenzione i quadri più famosi: Amore, Giuditta I (1901), Le tre età della donna, Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907), Il bacio (1907-08), Danae (1907-08), Morte e vita, La vergine.
In un contesto di raffinata ed elegante compostezza decorativa Klimt mette in scena la concidenza di "eros" e "thanatos", amore e morte. Sottolinea il limite sottile e ambiguo che li separa.
In tutto questo è possibile ravvisare la metafora della società austriaca del tempo. Un mondo in cui eleganza, apparenza, voglia di vivere spensieratamente si esplicano su uno scenario di inquietudine e precarietà. Inquietudine che troverà conferma nel giro di qualche anno, con la rovina e la disgregazione dell'impero asburgico.
L'arte di Klimt dà quindi voce al disagio del mondo austriaco di allora. Un disagio destinato ad esprimersi in maniera più aspra nell'opera di Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

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