Mostre di arte moderna e contemporanea
Toulouse-Lautrec e la Parigi della Belle Époque
10 settembre - 11 dicembre 2011
Fondazione Magnani-Rocca
Via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (PR)
Tel. 0521-848327
Orari: mar-ven 10-18, sab-dom e fest 10-19, lunedì chiuso
Henri de Toulouse-Lautrec
è un artista molto amato dalla gente ma, nonostante questo, nel nostro Paese non capita spesso di vedere mostre dedicate alle sue opere, che sono principalmente dipinti, manifesti, illustrazioni e disegni.
Questa lacuna, abbastanza imperdonabile, è stata finalmente colmata dalla Fondazione Magnani-Rocca, che ha potuto contare sulla collaborazione di importanti istituzioni internazionali, come il Museum of Fine Arts di Boston, il Mus&ecaute;e d'Ixelles-Bruxelles, la Fondazione E. G. Bührle di Zurigo e la Galleria d'Arte Moderna di Milano, che è uno dei pochi musei italiani a possedere diverse opere di Lautrec, frutto della donazione Grassi.
La mostra in corso, allestita nelle splendide sale di questa elegante residenza nobiliare, consente di ammirare la serie completa delle affiches di Lautrec, nelle quali è evidente il debito che l'artista francese ha nei confronti dell'arte giapponese, da cui ha preso la bidimensionalità spaziale, l'accentuazione del contorno, il modo di stendere il colore, ma anche tutta la genialità di questo personaggio ricco e aristocratico, che ha scelto di dedicare la sua vita all'arte e dare voce a personaggi di secondo piano, come le prostitute, le ballerine del circo, le cantanti dei caffé e dei locali notturni, delle quali era un assiduo frequentatore, per lavoro e piacere.
Lautrec, infatti, a differenza degli impressionisti, che erano poco più vecchi di lui, non era molto interessato al paesaggio o alla pittura en plein air, ma alla figura umana, alla psicologia dei personaggi, per i quali provava, a seconda dei casi, pena, rabbia, ammirazione o dispetto. Spietato nei confronti della borghesia, di cui non esitava a mettere in luce i difetti e le ipocrisie, mostrava, invece, un'incredibile tenerezza nei confronti delle donne di malaffare, che la vita aveva costretto a vivere ai margini della società, e grande considerazione per la bellezza e il talento.
I suoi lavori più ambiti e ricercati sono comunque quelli che Lautrec ha realizzato per i più importanti locali notturni di Parigi, come il Moulin Rouge, il Divan Japonais o Les Ambassadeurs, che gli hanno offerto lo spunto per la realizzazione di straordinarie ed elegantissime affiches, contrassegnate da tratti nervosi, punti di vista inconsueti, grande attenzione per il movimento e una spiccata propensione per la caricatura. Lautrec, infatti, era un uomo intelligente e arguto, dotato di una forte dose di ironia, e questo lato del suo carattere ha lasciato tracce evidenti in buona parte delle sue opere e, soprattutto, in quelle ambientate nei bar e nei caffè-concerto, dove si potevano incontrare personaggi di tutti i generi, che l'artista ha ritratto con spietato realismo.
Accanto a questi capolavori di freschezza e vitalità, che offrono un mirabile affresco della vita parigina di fine '800 e della spensierata stagione della Belle Époque, la mostra propone una serie di raffronti molto interessanti, che permettono di capire meglio la portata rivoluzionaria del lavoro di Lautrec. Stefano Roffi, che è il curatore di questa esposizione, ha deciso, infatti, di porre a confronto i ritratti del pittore di Albi e i paesaggi di Cézanne, Monet e Renoir, i suoi manifesti e le stampe giapponesi di Utamaro, Hiroshige e Hokusai, le sue opere e quelle di altri importanti illustratori del tempo, come Chéret, Mucha, Steinlen e Bonnard, che, nel 1891, gli fece scoprire il mondo delle affiches.
Un altro aspetto che l'esposizione non manca di evidenziare è l'influenza che Lautrec ha avuto sui primi lavori di un mostro sacro come Picasso. Un'eredità che l'artista spagnolo ha voluto rimarcare inserendo il Manifesto di May Milton (1895) all'interno di un suo dipinto del "periodo blu", Le Tub (1901), ultimo omaggio a un artista appena scomparso.
La rassegna è corredata da un bel catalogo, che contiene i saggi di Arturo Carlo Quintavalle, Ada Masoero, Mauro Carrera e Stefano Roffi. A pubblicarlo è stata la casa editrice di Gabriele Mazzotta, che, nel 2003, ha collaborato alla realizzazione della mostra di Toulouse Lautrec al Brolo di Mogliano Veneto.