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L'inaugurazione nel 1977 del Centre Pompidou a Parigi e la sistemazione al suo interno del Musée national d'Art moderne (MNAM) ha dato il via alla realizzazione di una generazione di nuovi musei d'arte, destinati nella maggior parte dei casi ad accogliere arte moderna e arte contemporanea. Il fenomeno ha registrato le sue punte massime attorno alla metà degli anni '80, interessando in maniera particolare i paesi di lingua anglo-sassone e tedesca, USA e Germania in testa.
Ma il protagonista di queste vicende non è stato solo il contenuto di questi musei, l'arte. In molti casi, infatti, il contenitore ha finito per giocare un ruolo altrettanto importante (se non più importante...) del suo contenuto e della funzione per la quale è stato progettato. Grazie a stanziamenti multimiliardari, i "super-musei" degli anni '80 hanno così potuto fregiarsi della firma prestigiosa di architetti del calibro di Renzo Piano, Richard Rogers, James Sterling, Hans Hollein, Oswald Mathias Ungers, Arata Isozaki, Cesar Pelli, Richard Meier. E non è stato infrequente il caso di edifici che, pur nella loro spettacolarità, non hanno saputo rispondere del tutto alla funzione di contenitore culturale per la quale sono stati realizzati. Il fatto è che alla funzione di contenitore culturale sono venute ad aggiungersi ben altri scopi.
Per molte regioni e città dell'Europa e del Nord America gli anni '80 hanno significato la piena affermazione in campo economico. E, come spesso èaccaduto nel passato, è naturale esprimere il successo economico attraverso gli attributi simbolici dell'arte e della cultura. La funzione simbolica svolta nel Medioevo dalle grandi cattedrali, negli anni '80 è stata affidata ai "super-musei", neo-razionalisti o post-moderni, ma comunque opulenti e "griffati". A prescindere da ogni considerazione di carattere morale, l'evento è di un'importanza straordinaria, perché sottolinea la considerazione di cui l'arte contemporanea gode nel mondo occidentale.
La crisi economica dell'inizio degli anni '90 ha messo duramente alla prova le ambizioni ed i programmi culturali in molte aree del mondo. Alcuni giovani leoni hanno dovuto fare i conti con drastici tagli di bilancio e hanno dovuto rivedere la propria impostazione strategica.
Ciò non ha impedito il verificarsi di una seconda ondata di nuovi musei, altrettanto curati nella loro veste architettonica, ma forse un po' più preparati ad assolvere pienamente ai propri compiti. Come a dire che vengono investite grandi somme di denaro pubblico per musei di grande prestigio, badando però al fatto che non diventino musei di sé stessi... I nuovi musei di San Francisco, Chicago, Amburgo, Barcellona, Bilbao, ecc. sono complessi architettonicamente straordinari, ma sono nati tenendo nel massimo conto i programmi, l'audience ed il portafoglio. La riapertura del Centre Pompidou a Parigi, chiuso per radicali lavori di ristrutturazione, e l'apertura della nuova sede della Tate Gallery di Londra, la Tate Modern a Bankside, introducono modelli di museo dai nuovi connotati: al primo posto non sono la collezione o il contenitore, ma il rapporto del museo con il pubblico.
Ma già si fa sempre più trepidante l'attesa per la realizzazione di alcuni ulteriori grandi progetti. Il completamento della nuova ala dello Stedelijk Museum di Amsterdam. La fine dei lavori per la costruzione della Pinakothek der Moderne a Monaco. La costruzione della nuova sede del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, ad opera di Frank O. Gehry. Per non parlare di quello che potrebbe essere messo in campo nei principali paesi dell'Est europeo e soprattutto nell'Estremo Oriente.
Gli argomenti principali
- I musei d'arte oggi
- Istituzioni museali: distribuzione geografica e principali tipologie
- Musei d'arte moderna e musei d'arte contemporanea a confronto
- Collezioni museali
- Servizi nei musei
- Centri espositivi pubblici
- Fondazioni e istituzioni private
- Giardini e parchi di scultura all'aperto
- Architettura museale