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La collezione di arte del dopoguerra del Civico Museo d'Arte Contemporanea presenta quasi esclusivamente arte italiana.
Veramente spettacolari sono le opere di Lucio Fontana. Sono rappresentati tutti i momenti della sua carriera, dalle ceramiche e terrecotte degli anni '30 e '30, alle opere con pietre e pajettes della metà degli anni '50, ai "tagli" e i "crateri" degli anni '60.
Altra meraviglia sono le sculture in gesso e metallo di Fausto Melotti. Piero Manzoni è un altro autore documentato al meglio con vari Achrome.
L'informale e spazialismo sono rappresentati attraverso opere significative di tutti gli autori principali: Osvaldo Licini, Enrico Prampolini, Roberto Crippa, Gianni Dova, Giuseppe Capogrossi, Emilio Vedova, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Emilio Scanavino, Giuseppe Santomaso, Renato Birolli, Mattia Moreni, Alfredo Chighine, Tancredi, Toti Scialoja, Carla Accardi, Achille Perilli, Franco Uncini. Impressionanti le vaste tele di Gastone Novelli (Il re delle parole) ecc.
Il "superamento dell'informale" coincise in Italia con la comparsa della cosiddetta "Pop Art italiana". Questo momento artistico è documentato da opere di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Bruno Ceroli, Lucio Del Pezzo.
Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Dadamaino, Rodolfo Aricò testimoniano le innumerevoli tendenze che hanno attraversato l'ambiente milanese tra astrattismo minimale e concettualismo.
Per ciò che riguarda le principali tendenze degli ultimi vent'anni, l'arte povera è documentata da opere di Giulio Paolini, Mario Merz, Jannis Kounellis (La rosa nera), Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto, Claudio Parmeggiani. Mentre un po' più carente appare la documentazione del ritorno alla pittura avvenuto nel corso degli anni '80, con un po' di transavanguardia (Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Nicola De Maria) e Carlo Maria Mariani. |