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La collezione di arte italiana del primo '900 del Civico Museo d'Arte Contemporanea è assolutamente completa.
Tra gli artisti italiani più famosi a livello internazionale, Amedeo Modigliani è presente con tre opere, tra cui celeberrimo è il Ritratto di Paul Guillaume del 1916.
Molte le tele di Giorgio de Chirico, relative soprattutto agli anni '20 e '30. Tra esse spiccano Il figliol prodigo (1920-22) e Combattimento di gladiatori (1928-29), una delle grandi tele dipinte per la casa del gallerista Rosenberg a Parigi.
Anche Giorgio Morandi spadroneggia. Impressionanti le due tele del periodo metafisico della collezione Jucker, affiancate da svariate nature morte e paesaggi, provenienti in massima parte dalla collezione Boschi-Di Stefano.
Di ambito metafisico è Natura morta metafisica (1917) di Carlo Carrà.
La collezione è in grado di dare un quadro completo di "Novecento". A questo riguardo vanno ricordate le numerose opere di Carlo Carrà (Estate), Mario Sironi, Massimo Campigli, Felice Casorati, Filippo de Pisis, Alberto Savinio, Achille Funi, Arturo Martini. Accanto a loro figurano anche autori meno "popolari" come Virgilio Guidi, Piero Marussig, Ubaldo Oppi, Arturo Tosi, Renato Paresce.
La Scuola Romana è rappresentata da opere abbastanza interessanti di Scipione, Mario Mafai, Fausto Pirandello, Felice Carena, Pericle Fazzini e Antonio Donghi. Buona la documentazione dei movimenti sviluppatisi in ambito lombardo tra le due guerre: il chiarismo (Lilloni, Spilimbergo, Del Bon, ecc.), Corrente (Birolli, Cassinari, Migneco, Morlotti), l'astrattismo di Rho, Radice, Reggiani, Soldati.
Sul versante internazionale sono da segnalare alcune opere della collezione Jucker. Tra esse spiccano lo studio per Les desmoiselles d'Avignon e Bouteille de Bass (1912) di Picasso, Port Mion (1907), paesaggio "fauve" di Georges Braque, e Wald Bau (1919) di Paul Klee. |