Museum of Modern Art (MoMA), New York

Edificio

Heckscher Building, prima sede del Museum of Modern Art, in una immagine degli anni '30

Heckscher Building, prima sede del Museum of Modern Art, in una immagine degli anni '30

Dalla prima provvisoria sistemazione all'interno dell'Heckscher Building a oggi, il MoMA ha subito grandi cambiamenti. Modifiche indispensabili per far fronte alla crescita esponenziale della collezione e per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più numeroso.

Trasferitosi nel 1932 in un palazzo di proprietà dei Rockefeller nella 53 Str., il museo approda a una sede definitiva solo nel 1939, 10 anni dopo la sua costituzione.
Si tratta di un palazzo a sei piani, progettato da Philip Godwin ed Edward Durrel Stone secondo i principi dell'"International Style".
I primi tre piani vengono utilizzati per le mostre, il quarto viene destinato alla Biblioteca e alla grafica, il quinto agli uffici. Il sesto piano, circondato da una terrazza, contiene un ristorante e alcune sale per convegni. Nel sotterraneo si trova un auditorium. John McAndrew firma i disegni del giardino, che diventa uno dei luoghi preferiti dai newyorkesi.

A partire dagli anni '50, il Museum of Modern Art comincia ad acquisire alcuni edifici delle vicinanze pensando a futuri ampliamenti. Entrano progressivamente in suo possesso numerosi palazzi della 53 Str., che corrispondono ai numeri civici 21, 27 e 23. Nel 1953 viene realizzato l'Abby Aldrich Rockefeller Sculpture Garden, il giardino delle sculture disegnato da Philip Johnson.
Nel 1959 il MoMA allestisce una mostra intitolata "Toward the New Museum of Modern Art". L'intento è quello di trovare fondi per un ulteriore ampliamento dell'edificio museale. L'operazione funziona.

Nel 1960 il MoMA acquista altri due palazzi della 53rd Str., i numeri civici 5 e 7. Nel 1963 si impossessa anche del vecchio edificio del Whitney Museum nella 54 Str. L'anno successivo, Philip Johnson viene incaricato dell'apertura di una nuova ala sul versante est e dell'ampliamento del giardino. Nascono nuovi spazi per i laboratori e la Biblioteca e depositi per le collezioni. Viene ristrutturato anche l'edificio museale originario, dove si aprono spazi espositivi dipartimentali, come l'Edward Steichen Photography Center, le Philipp L. Goodwin Galleries, le Paul J. Sachs Galleries.

La facciata interna disegnata da Cesar Pelli, con il giardino di sculture

La facciata interna disegnata da Cesar Pelli, con il giardino di sculture

Gli anni '80 portano nuovamente alla ribalta le carenze del Museum of Modern Art e la necessità di spazi da adibire ad aree espositive e ai servizi. Cominciano i lavori dell'ala ovest, che ingloba numerosi edifici preesistenti. Cesar Pelli viene incaricato della ristrutturazione e dell'ampliamento museale.
Il nuovo edificio si caratterizza per la facciata in lastre di vetro bianche e blu. Dispone di nuovi spazi espositivi, una sala cinematografica, due ristoranti, aree apposite per gli uffici. Anche il giardino delle sculture viene rinnovato.
Al pianterreno si trovano il guardaroba, l'ufficio informazioni e il bookshop. Attraversata la Garden hall, si passa nel giardino delle sculture, l'Abby Aldrich Rockefeller Sculpture Garden.
Il primo piano è dedicato alla pittura, il secondo alla scultura. Una sezione particolare è riservata alla fotografia. Il quarto piano espone lavori di architettura e design.
La nuova sistemazione sembra risolvere i problemi del MoMA, ma bastano circa dieci anni per rendere nuovamente attuale e improrogabile la questione degli spazi.
Nel 1995 Il MoMA prosegue la sua politica di acquisizione immobiliare. Entra così in possesso di altri palazzi sulla 53 e della 54 Str. Tra questi vi è anche il Dorset Hotel.

Nel 1997 il Museum of Modern Art indice un concorso per la realizzazione di una nuova sede museale. Dieci architetti di fama internazionale vengono invitati a presentare i loro progetti. Tra i vincoli imposti c'è la richiesta di mantenere in vita alcuni elementi che hanno caratterizzato la vita del museo: il grande teatro Titus 1, la scalinata che unisce il secondo e il terzo piano, la facciata realizzata da Goodwin e Stone, il Giardino delle Sculture. Una prima selezione vede imporsi Jacques Herzog e Pierre de Meuron, Yoshio Taniguchi e Bernard Tschumi. In un secondo tempo i Trustees approvano il progetto dell'architetto giapponese Yoshio Taniguchi. I nuovi lavori possono prendere inizio.

L'idea di Yoshio Taniguchi è stata quella di creare un nuovo museo che mantenga intatti i legami storici, culturali e sociali col contesto di appartenenza.
Il museo si è espanso verso nord-ovest. Può così disporre di una superficie complessiva di circa 185.000 mq. Inoltre, è stata edificata ex novo un'area di circa 71.500 mq e ristrutturati circa 108.500 mq del complesso preesistente.
L'Abby Aldrich Rockefeller Sculpture Garden è stato allargato e rinnovato. Attorno ad esso sono sorti due edifici, uno da adibire esclusivamente alle mostre, uno per la realizzazione di un grande Centro di Educazione e Ricerca. Tra le altre realizzazioni figurano un ingresso riservato alle Scuole e ai gruppi, un altro teatro, l'ampliamento degli spazi espositivi, la creazione di aree flessibili appositamente dedicate all'arte contemporanea e alle mostre temporanee. In tal modo il Museum of Modern Art ha raggiunto l'obiettivo di esporre in modo più completo la propria collezione e dare ampio spazio alle attività didattiche.