Germania: città della Germania
Introduzione sulle città della Germania:
Amburgo e Francoforte
Uno degli edifici delle Deichtorhallen ad Amburgo (Hamburg)
Un lontano passato di città libere accomuna Amburgo, seconda città per grandezza e maggiore porto della Germania, e Francoforte, cuore finanziario e centro nevralgico dei trasporti e delle comunicazioni. Per il resto le due città hanno sviluppato tratti alquanto differenti.
La loro rinascita è proceduta di pari passo con la ripresa del paese.
Già all'indomani della guerra si cominciarono ad intravvedere i primi segni di vita culturale. Il Kunstverein di Amburgo e lo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte furono le prime istituzioni del loro genere a riprendere l'attività.
Fino alla metà degli anni '80, quella che ha offerto di più dal punto di vista dell'arte è stata Amburgo. Ciò grazie all'attività delle sue istituzioni, il Kunstverein e la Hamburger Kunsthalle. Decisivo anche il ruolo della sua scuola d'arte, dove hanno insegnato figure stimolanti (ad es. Sigmar Polke). Inoltre, anche qui si è registrata la presenza di gruppi di artisti e singole personalità, come il gruppo "Zebra". Ad Amburgo hanno avuto sede importanti gallerie private (Neuendorf, Ascan Crone, Munro), cosa che, fino a tempi recenti, non si è vista a Francoforte.
Le torri della finanza tedesca a Francoforte (Frankfurt)
Qualcosa cambia a partire dalla fine degli anni '70.
Trascinata dal successo economico del paese, la capitale finanziaria si trova al centro di gigantesche trasformazioni. Arrivano nuove banche e si costruiscono giganteschi edifici che ne modificano profondamente il volto. L'allestimento di uffici e la creazione di collezioni d'arte aziendali stimolano il mercato dell'arte locale, determinando la nascita di nuove gallerie private.
Forte delle illimitate risorse economiche a disposizione, l'amministrazione pubblica si lancia nell'ambizioso progetto di fare della città uno dei massimi centri dell'arte al mondo. Prende così corpo il faraonico progetto della "Museumsufer" (sponda dei musei), che negli anni '80 giunge ad allineare uno a fianco dell'altro alcuni dei più importanti musei tedeschi. Viene realizzato l'enorme contenitore della Schirn Kunsthalle, destinata a competere con le maggiori istituzioni espositive internazionali. Per dare prestigio all'accademia, vengono attirate alcune delle personalità più note del mondo dell'arte: da Gerhard Richter al noto curatore Kaspar Koenig.
Ma non è finita qui.
Nel 1989 viene inaugurata Art Frankfurt, fiera d'arte che nelle idee dei promotori avrebbe dovuto rivaleggiare con la fiera di Colonia. Nel 1991 viene inaugurato uno dei musei più straordinari al mondo: il Museum für Moderne Kunst. Questo grande museo d'arte contemporanea viene ospitato in un originale edificio progettato da Hans Hollein, e affidato alle cure del famoso Jean-Christophe Ammann.
La crisi degli anni '90 pare purtroppo avere interrotto la corsa.
Francoforte è città di grandi musei, ma non è riuscita a diventare terra di artisti. I musei e le istituzioni culturali devono fare i conti con consistenti tagli di bilancio. Alcuni, come la Kunsthalle, hanno sensibilmente ridimensionato i programmi. La fiera, dopo un iniziale successo, ha in parte tradito le aspettative, incalzata in Germania anche dalla concorrenza della nuova fiera di Berlino.
Per quel che riguarda il mercato, sostanzialmente si trascina senza avere in alcun modo soppiantato quello di Colonia o rappresentare la valida alternativa a quello di Berlino, vero astro nascente del momento.
Forse, proprio il sopraggiungere della riunificazione e i grandi progetti scatenatisi attorno alla nuova capitale sono alla base dell'apparente ristagno culturale della metropoli sul Meno.