Georg Baselitz
Luoghi dove è documentata l'opera di Georg Baselitz:
città, musei, fondazioni, biblioteche, archivi
Georg Baselitz è apparso sulla scena artistica tedesca all'inizio degli anni '60. Con Eugen Schönebeck ha firmato il manifesto "Pandämonium" nel 1961. Ha dipinto tele di carattere espressionista fino all'incirca il 1966, quando con i Streifenbilder tenta di dipingere quadri figurativi svincolati da contenuti e riferimenti oggettivi. Finalmente, nel 1969 dà inizio alla serie dei quadri capovolti, per i quali è universalmente noto.
Per oltre un decennio l'imperversare in tutto il mondo di un'arte "fredda", concettuale, lo aveva relegato in una posizione di secondo piano. La fama comincia ad arridere a Baselitz solo verso la fine degli anni '70. Il ritorno in auge della pittura, scatenato dal successo della transavanguardia italiana, fa riemergere alcune figure di grandi dimenticati. Tra essi, Baselitz e altri artisti tedeschi della sua generazione: Gerhard Richter, Sigmar Polke, Anselm Kiefer.
Al giorno d'oggi Georg Baselitz è uno tra gli artisti più rappresentati nei musei di tutto il mondo. Persino i musei nord-americani fanno a gara per avere qualche opera rappresentativa.
Baselitz è sostanzialmente pittore. Ha dipinto quasi sempre quadri di formato grande o medio, tranne alcuni degli inizi. Ha disegnato molto e prodotto tempere, acquarelli e tecniche miste. Si è affermato anche come eccellente incisore, realizzando acqueforti, puntesecche, splendide xilografie e linoleografie, che, tra l'altro, stampa direttamente nel suo studio con l'aiuto della moglie. Ha inoltre lavorato il legno, producendo alcune grandi sculture.
Alla fine degli anni '80 ha praticato per un certo tempo un particolare modo di dipingere, che prevedeva la pittura su tavola di legno, che veniva anche sgraffita (45, 1989).